Cronaca / Valchiavenna
Domenica 25 Settembre 2016
Villa si lamenta e Piuro “provoca”
«Facciamo il Comune unico»
Dopo le critiche di Tam ai servizi associati il sindaco Iacomella suggerisce referendum e fusione: «Del resto sono maturi i tempi per fare questo passo»
«I servizi associati secondo Villa non funzionano? Noi siamo disposti a superare ogni divisione puntando sulla fusione dei due Comuni della Val Bregaglia».
A tre giorni dallo stop ai servizi associati da parte dell’amministrazione di Villa di Chiavenna, che ha motivato questa decisione con lo squilibrio fra quanto garantito a Piuro e quanto ricevuto dai vicini, il primo cittadino piurese Omar Iacomella rilancia. Lo partendo dalla collaborazione messa in campo per gestire con una sinergia le aree amministrativa, anagrafe e finanziaria e della vigilanza.
«A Villa abbiamo garantito tutto il possibile e abbiamo risposto alle loro domande – premette Iacomella -. Non è certo nostra intenzione rinunciare a sinergie con i nostri vicini, per varie ragioni. La decisione della giunta retta da Massimiliano Tam ci è sembrata una doccia fredda».
Iacomella non solo non lascia, ma raddoppia. Allo strappo di Villa, che ha scelto di tornare a gestire tutto in casa, con delle rinunce come quella sul fronte della polizia locale garantita da Piuro con un agente a metà servizio, risponde con una dichiarazione che va verso il riavvicinamento. «Siamo talmente decisi a fare le cose insieme che reputo si debba fare un passaggio più in là dei servizi associati. Personalmente ritengo che siano maturi i tempi per discutere di una fusione fra i due Comuni della Bregaglia italiana».
Una proposta, quella di Iacomella, originario proprio di Villa, che comporterebbe una vera e propria rivoluzione a livello amministrativo.
«Il percorso sarebbe articolato e basato sulla partecipazione democratica, ma io sono disposto a rinunciare al mio mandato e a creare un nuovo organismo, con nuove elezioni. Ci sono vari aspetti positivi. Fra i vari punti di forza di una scelta di questo tipo c’è anche la possibilità di resistere, in futuro, a eventuali fusioni forzate imposte dall’alto. Insieme avremmo una popolazione di oltre tremila abitanti, che rappresenterebbe un primo argine all’ipotesi di accorpamenti tali da dare vita a un Comune unico di Valchiavenna. Un’ipotesi che non ci piacerebbe, mentre quella della Bregaglia italiana unita sarebbe tutta un’altra storia. Dico storia perché la sua motivazione affonderebbe le radici proprio nel nostro passato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA