Villa di Chiavenna, due pecore sbranate dal lupo. Snider: «Bene il declassamento da specie particolarmente protetta»

Il consigliere regionale Silvana Snider si era fatta da subito portavoce degli agricoltori valtellinesi e valchiavennaschi in Regione sul tema degli effetti sull’allevamento di montagna della diffusione del lupo nei territori lombardi. Si era spesa nella commissione competente, in consiglio, in tutti i consessi utili e proprio da lei è giunto l’eco del declassamento da specie “particolarmente protetta” a specie “protetta” del lupo. Misura adottata martedì con votazione dalla Convenzione di Berna e che è arrivata all’indomani della predazione, probabile da lupo, avvenuta a mille metri di quota sopra Villa di Chiavenna, zona Sommasassa.

Il bilancio è di due pecore morte, due ferite e due disperse, bestiame appartenente ad un’allevatore del posto, l’azienda Pedrini, col quale collabora il marito stesso di Snider. Sembra che gli animali al momento della predazione non fossero nel recinto. Gli enti competenti della Provincia di Sondrio sono già stati informati ed effettueranno le verifiche del caso, ma, sono situazioni come questa ad aver mosso da subito il consigliere regionale Snider.

«Bene la votazione di questa mattina alla Convenzione di Berna - dice Snider - sul lupo, una specie selvatica che sta diventando sempre più infestante, pericolosa e deleteria sia per gli allevatori sia per i turisti. Hanno votato a favore del declassamento 27 Paesi europei cui si sono aggiunti Lichtenstein, Andorra, Svizzera, Norvegia, Macedonia, Serbia, Armenia, Islanda e Ucraina. Per un totale di 38 Paesi favorevoli contro i cinque contrari di Gran Bretagna, Monaco, Montenegro, Bosnia-Erzegovina e Albania. Astenuti Tunisia e Turchia. Si tratta di un tema che mi ha sempre visto in prima fila in Consiglio regionale dove mi sono fatta portavoce dei disagi delle aziende agricole montane, volendo tutelare i nostri boschi e le nostre valli. Ho condotto un lungo lavoro in Consiglio regionale, ho presentato una mozione per individuare gli strumenti più adeguati a una migliore gestione del lupo, collaborando con gli agricoltori di montagna per giungere ad una strategia unitaria, condivisa a livello locale, regionale, nazionale ed europeo».

Soddisfatta di questo primo passaggio, Snider ricorda però che «il lavoro è ancora lungo - dice -, ma la Lega continuerà a sostenere le istanze dei territori per arrivare ad una revisione delle leggi che compromettono la permanenza degli allevatori in montagna».

A farle eco, da Bruxelles, è anche Isabella Tovaglieri, eurodeputata della Lega che osserva come «il declassamento non comporti un via libera all’uccisione dei lupi - dice -, come sostengono frange di animalisti, ma consentirà di intervenire in maniera più efficace con misure di contenimento in casi di significativo disturbo dell’attività antropica, considerato che la normativa odierna non consente alcun abbattimento. Teniamo presente che questi animali sono proliferati in questi ultimi anni grazie alle politiche di conservazione attuate nel nostro paese e solo nel 2023 le associazioni di categoria hanno denunciato più di mille capi di bestiame uccisi e più di 400 dispersi, numeri in costante aumento e che rendono sempre più difficoltosa e pericolosa l’attività dei nostri agricoltori».

Intanto, in circolazione, c’è il video di uno stupendo esemplare di lupo, almeno parrebbe averne i connotati, intercettato a lato della strada per Pianazzo.

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