Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 25 Aprile 2018
Vigili del fuoco, intesa da rafforzare
Già oggi, in caso di necessità, le squadre di Sondrio possono intervenire rapidamente nel Canton Grigioni. Cinque le aree per le operazioni congiunte - Ma adesso serve il via libera alla convenzione, attesa da due anni.
Rafforzare la collaborazione fra i vigili del fuoco valtellinesi e valchiavennaschi e i pompieri del Canton Grigioni con la convenzione italo svizzera per le modalità d’intervento congiunto nelle zone di confine.
Ecco l’obiettivo comune dei due corpi, che potrà essere raggiunto definitivamente con il via libera degli enti superiori. Però già oggi, in caso di necessità, le squadre del comando provinciale di Sondrio possono intervenire rapidamente nel territorio elvetico. Hanno la possibilità di farlo grazie agli accordi stipulati nel 1995 fra i due Stati. Ora i pompieri della Bregaglia svizzera chiedono di perfezionare queste intese internazionali.
«Manca un accordo ufficiale, anche se già oggi - sottolinea il comandante bregagliotto dei 70 pompieri volontari Roland Valentin - basta una chiamata e loro vengono ad aiutarci, come già avvenuto in passato». Dalla Valtellina anche Giuseppe Biffarella, comandante provinciale di Sondrio, punta su un rafforzamento di questa sinergia.
Subito dopo il proprio insediamento nella sede valtellinese, sei anni fa Biffarella ha promosso un percorso finalizzato alla collaborazione con i pompieri che operano in Svizzera.
Questo progetto è iniziato con degli incontri che hanno visto impegnati i vertici provinciali dei vigili del fuoco e quelli dell’Assicurazione fabbricati dei Grigioni, l’ente dal quale dipendono i pompieri.
«Abbiamo parlato dei compiti dei soccorritori attivi negli interventi congiunti, della trasmissione di allarmi e informazioni e di eventuali esercitazioni congiunte come quella che si è svolta qualche settimana fa in Bregaglia», sottolinea Biffarella, il cui impegno è molto apprezzato anche oltre confine. Nel documento i vigili del fuoco valtellinesi, decisamente sensibili a questa tematica, hanno descritto insieme ai colleghi di Coira le tipologie di intervento.
«Gli scenari che noi abbiamo previsto sono incidenti gravi e incendi che presentano una certa complessità di intervento: eventi che in prima battuta la struttura volontaria svizzera potrebbe non essere in grado di affrontare», continua il comandante provinciale di Sondrio. Il documento stabilisce che la direzione delle operazioni di soccorso sarà affidata alle autorità svizzere e gli interventi dei vigili italiani saranno effettuati a titolo gratuito. Sono state definite anche le cinque aree geografiche nelle quali effettuare le operazioni congiunte.
«Le zone individuate dallo studio - prosegue Biffarella - sono la Bregaglia, la Valposchiavo, la galleria di Livigno, la strada di Splügen e la Val Monastero sui passi dell’Umbrail e dello Stelvio». La convenzione è stata messa a punto nel 2016 ed è stata subito inviata dal comando di Sondrio a Milano. Ma due anni dopo si continua ad aspettare un riscontro positivo. «Siamo in attesa che ci sia una presa di posizione dalla nostra direzione regionale per definire compiutamente l’accordo - commenta ancora il responsabile dei vigili del fuoco valtellinesi -, che speriamo di chiudere nel più breve tempo possibile».
Ma in attesa del via libera alla nuova convenzione da parte degli enti superiori, la collaborazione, come premesso, fra le due realtà non si ferma. «Quello che noi cerchiamo di fare - conclude - è avere un rapporto più locale, in modo che i protagonisti delle due strutture si possano conoscere e costruire procedure condivise. Sottolineando che in caso di necessità si superano tutti gli ostacoli».
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