Valchiavenna: ruspe al lavoro in quota per un lago artificiale che alimenterà i cannoni sparaneve

Ruspe al lavoro, in quota, fra Madesimo e Motta alta di Campodolcino, dove la Skiarea Valchiavenna sta completando l’allestimento del bacino artificiale da 50mila metri cubi d’acqua, situato fra il ristoro Larici e la dismessa Baita del sole, e che andrà ad aumentare enormemente la “potenza di fuoco” dei cannoni sparaneve.

«Grazie a questo nuovo impianto, pronto per la prossima stagione invernale - dice Mario Rotti, presidente della Skiarea Valchiavenna -, saremo in grado di innevare artificialmente la skiarea nel giro di 72 ore. Senza dover procedere per gradi come facciamo ora, scegliendo, di volta in volta, su quali parti della skiarea concentrarci maggiormente e lasciando ad una fase successiva tratti di piste da innevare. Poter disporre di questo bacino d’acqua importante, captata come già oggi avviene dal torrente Groppera, potrà fare la differenza per la nostra skiarea e i lavori in atto in questo momento sono dovuti anche alla necessità di posare nuove tubazioni che andranno ad alimentare gli impianti». Rotti assicura essere le operazioni al rush finale «perché si stanno effettuando proprio in questi giorni alcuni test di riempimento del bacino - dice - dopodiché siamo in attesa del collaudo, ma per la prossima stagione invernale sarà tutto pronto».

Stagione che dovrebbe partire intorno al 30 novembre, meteo permettendo, mentre ieri è stato l’ultimo giorno di attività della cabinovia Larici, che ha portato in quota gli appassionati di downhill e quanti hanno voluto raggiungere il ristoro per trascorrere una giornata di sole e di svago al ristoro Larici con puntata, inevitabile, anche a Motta e al lago Azzurro. E proprio da Motta arriva il placet al nuovo corso della Skiarea da parte di Fausto Illia, presidente del Consorzio alpe Motta. «Siamo molto soddisfatti degli interventi in atto, perché grazie a questo mega serbatoio di acqua la Skiarea potrà innevare più facilmente anche le piste di Motta - dice Illia -, che, in passato, capitava venissero innevate “a pezzi”, perché non sempre c’era l’apporto d’acqua disponibile. Secondo noi, ora, tutto sarà più agevole».

Le ruspe sono al lavoro poco distante dal chiosco del Consorzio alpe Motta gestito da Natalina Curti, moglie di Illia stesso, che l’ha affittato nel suo primo anno di attività, partito il 3 gennaio scorso. E che è destinato a vedere nuovi lavori. «Dopo dieci anni di tira e molla perché i Beni ambientali non volevano lasciarcelo realizzare - dice Illia - siamo riusciti nell’intento che era solo quello di valorizzare l’area, offrire un piccolo punto ristoro e dei servizi igienici pubblici ai tanti frequentatori. Però non basta, perché il chiosco necessita anche di un magazzino per lo stoccaggio delle merci. E questo andremo a realizzare nella primavera del prossimo anno. Attualmente le merci e gli attrezzi a servizio del chiosco sono depositati a casa mia, qui, a Motta, ma non è corretto tutto ciò, anche perché chi subentrerà nella gestione deve avere dei locali magazzino. Di cui la necessità di procedere a questi lavori».

Per il resto il ristoro piace, funziona benissimo, sforna panini, piadine, hot dog, affettati, gelati e, soprattutto squisite torte fatte in casa che attirano turisti come mosche. Fra questi anche Roberto Milanesi, presidente del Consorzio turistico di Madesimo, in quota venerdì scorso per rilassarsi al cospetto del lago Azzurro. «Questo è un autentico punto di ritrovo per i turisti di Madesimo che necessitava a questo luogo incantevole - assicura -, col quale si sposa benissimo. É piccolo, decoroso, pulito, sforna torte squisite, sicuramente un valore aggiunto per Motta alta e il lago Azzurro».

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