Cronaca / Valchiavenna
Martedì 06 Febbraio 2018
Val Genasca, telecamere nel mirino
L’Anticorruzione controlla l’appalto
La videosorveglianza sulla frana è nell’ elenco di affidamenti sotto osservazione. Contestata l’assenza di documenti comprovanti che il Guardian sia l’unico impianto idoneo.
Gli appalti della Regione Lombardia sono finiti sotto la lente dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Le criticità non mancano e nell’elenco c’è anche un sistema di videosorveglianza installato sulla statale dello Spluga in corrispondenza della frana della Val Genasca quattro anni fa.
Con la recente delibera sulla verifica amministrativo-contabile svolta negli uffici della Regione l’Anac va giù duro. «Buona parte degli affidamenti per beni e servizi oggetto di disamina hanno registrato diffuse criticità», si legge nel documento. Fra le osservazioni ci sono «carenza od omissione delle attività di verifica, una carente programmazione e gestione volta ad assicurare un avvicendamento ordinato degli affidamenti e una diffusa ingerenza della giunta nelle modalità di scelta del contraente». A volte per le procedure d’urgenza «la tempistica di consegna dei lavori era incongrua con la dichiarata urgenza». Queste le premesse, insomma. Il documento comprende anche una pagina valchiavennasca: è relativa alla fornitura del sistema di videosorveglianza “Guardian” da una società bergamasca e risale al maggio del 2014.
«Guardian è stato posizionato in Val Genasca - aveva spiegato nell’estate del 2014 la Regione Lombardia - per monitorare in maniera costante i movimenti e garantire quindi sicurezza e servizi alla popolazione». Esiste un piano di emergenza che prevede, in caso di movimenti, interventi che vanno dal monitoraggio visivo della zona fino ad arrivare alla chiusura della Statale tra San Giacomo Filippo e Chiavenna.
L’Anac rileva che si è proceduto «senza che sia stato comprovato, con riferimento alla documentazione fornita, in maniera dettagliata e rigorosa che, effettivamente, l’unica soluzione concretamente praticabile fosse il sistema di videosorveglianza “Guardian”, di cui la società aggiudicataria risulta essere, questo sì, esclusivo fornitore». Inoltre «non è stato riscontrato il certificato di regolare esecuzione relativo all’erogazione della fornitura in trattazione, e non sono stati riscontrati i principali controlli da eseguire con riferimento all’aggiudicatario come Durc (documento unico di regolarità contributiva) e tracciabilità dei flussi finanziari».
Regione Lombardia ha replicato che l’affidamento in esclusiva è giustificato dall’esistenza di un brevetto di cui è titolare la società bergamasca «che ha per oggetto il sistema di videosorveglianza “Guardian”». Il Pirellone aggiunge che i motivi per cui è stato necessario installare proprio questo sistema sono stati chiariti e allega i documenti alla replica. «Peraltro - è la risposta testuale - giova rammentare che i principi comunitari che da sempre sostengono e governano la disciplina di settore prevedono che è possibile ricorrere a procedure negoziate senza previa pubblicazione di un bando in casi eccezionali, solo quando vi è la certezza di un unico fornitore».
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