Cronaca / Valchiavenna
Martedì 16 Marzo 2021
Vaccino AstraZeneca
L’hanno rifiutato in 205 (16%)
Nel fine settimana il personale scolastico che non ha rinunciato è stato pari al 16%, nella maggior parte dei casi nell’area di Sondrio
Su 1.270 convocati nel weekend, in 205 degli iscritti tra il personale scolastico non si sono presentati presentati per la vaccinazione con AstraZeneca. E 130 di essi a Sondrio. Il dato è stato diffuso ieri pomeriggio da Asst in contemporanea con la decisione di sospendere in tutta Italia (e mezza Europa) la somministrazione.
È stata quindi quantificata la percentuale di disdette in provincia di Sondrio dopo le voci allarmistiche che si erano diffuse sabato via social, che parlavano di astensioni al 40%. In realtà le disdette sono state parecchie meno, ma non sono pochissime, segno che anche da noi si è diffusa un po’ di preoccupazione su quel tipo di vaccino.
La campagna vaccinale per il personale della scuola, iniziata sabato 6 marzo, due giorni in anticipo rispetto al resto della Lombardia, è proseguita per tutta la scorsa settimana, sabato e domenica compresi, e si concluderà venerdì.Tra sabato e domenica l’adesione è stata pari all’84% del totale degli iscritti: su 1.270 convocati se ne sono presentati 1.065.
Nello specifico, con riferimento proprio a quei due giorni, sabato 13 e domenica 14 marzo, presso il centro vaccinale dell’ospedale Morelli si sono presentate 280 persone contro le 300 programmate; a Sondrio, presso il Policampus e in ospedale, 520 su 650; a Chiavenna 219 su 220. A Morbegno, a fronte di 260 prenotazioni, sono state somministrate 280 dosi, poiché per utilizzarle tutte sono stati chiamati altri volontari della Protezione civile. Nonostante le disdette soltanto una dose di vaccino AstraZeneca non è stata usata.
Le disdette sono giunte soprattutto tra venerdì e sabato scorsi, in molti casi seguite a stretto giro da un ripensamento, con la richiesta di essere nuovamente inclusi negli elenchi per i prossimi giorni. Un’operazione che risulta difficoltosa a causa dei grandi numeri della campagna, gestita da Asst Valtellina e Alto Lario e Ats Montagna, e della necessità di rivedere le convocazioni senza penalizzare chi ha mantenuto ferma la volontà di vaccinarsi.
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