Cronaca / Valchiavenna
Sabato 17 Aprile 2021
Vaccinazioni in Valle
Bene gli hub,
ora servono medici
Entro domani saranno 4.500 gli anziani tra i 75 e i 79 anni ad aver ricevuto la prima dose. Il problema dei “non idonei” per AstraZeneca: a loro andrà Pfizer, ma occorre una linea dedicata
Entro domani, saranno 4.500 le dosi di vaccino somministrate nei quattro hub massivi già attivi in provincia di Sondrio, agli anziani appartenenti alla fascia d’età 75-79 anni.
Erano 2mila mercoledì, per cui, di un bilancio del tutto soddisfacente della prima settimana di avvio della campagna massiva anti Covid, nella nostra provincia, si può, senz’altro, parlare.
Una fase di rodaggio, totalmente in capo ad Asst Valtellina e Alto Lario ed ai suoi collaboratori, in termini di medici, infermieri, operatori socio sanitari ed amministrativi, che ha permesso di testare la validità dei percorsi approntati e di introdurre gli eventuali correttivi.
I quattro centri
Si impone, infatti, sia la necessità di rimpinguare le fila degli addetti alla vaccinazione, soprattutto in termini di personale medico, sia di prevedere una linea vaccinale ad hoc, per ciascun centro, con prodotto Pfizer, destinata a quegli anziani cui non ha potuto essere somministrato il prodotto in uso, ovvero il vaccino di AstraZeneca.
Si parla di 120 persone nei soli primi tre giorni di vaccinazione, su tutti gli hub vaccinali ma, in particolar modo, concentrati su quello di Morbegno. Persone che non hanno rinunciato di loro volontà al prodotto, ma per le quali non è stato ritenuto idoneo dal medico preposto alla ricostruzione della loro storia clinica, procedura che va sotto il nome di anamnesi. Ebbene, a partire da ieri, anche questi anziani in attesa di vaccinazione, da lunedì, col prodotto Pfizer, sono stati richiamati per fissare il nuovo appuntamento e, sempre da ieri, si è dato avvio anche alle somministrazioni loro dedicate.
Per ciascun hub vaccinale, dal 6° padiglione del Morelli, alla palestra del “Quadrio-De Simoni” di Sondrio, al Polo fieristico di Morbegno, al Palestrone di Chiavenna, una linea vaccinale verrà quindi dedicata alle somministrazioni con Pfizer, appannaggio dei soggetti fragili e disabili gravi e degli anziani che non possono ricevere AstraZeneca. Dopodiché, a chi viene vaccinato con Pfizer, viene fissato l’appuntamento per la seconda dose a tre settimane dalla prima, che salgono, invece a 11, per coloro che ricevono AstraZeneca.
Altra novità importante è il subentro, a partire da domani, di rinforzi nella fila dei medici preposti all’anamnesi. Per tutta la settimana, infatti, questo delicato passaggio è stato appannaggio dei medici di Asst Valtellina e Alto Lario, affiancati dai volontari che hanno aderito al bando di Asst e Ats della Montagna, mentre, da domani, inizieranno ad essere coinvolti anche alcuni medici di medicina generale, in turno con i colleghi.
C’è anche Gravedona
Fermo restando che, l’attività dei centri vaccinali prosegue regolarmente, tutti i giorni, domenica compresa, dalle 8 alle 14, fatto salvo il caso dell’ospedale di Gravedona dove non si vaccina alla domenica.
Fondamentale, per Asst, è che le persone prenotate evitino di presentarsi in anticipo com’è avvenuto, soprattutto, il primo giorno, tanto più che, la prossima settimana, è previsto anche un aumento delle postazioni per incrementare la capacità vaccinale di ciascun centro.
Da lunedì 19 aprile partiranno anche le prenotazioni per gli over 65, inizialmente data in avvio, da martedì 22. La Regione punta ad anticipare ed accelerare il più possibile il processo vaccinale per agevolare riaperture richieste dai territori.
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