Cronaca / Valchiavenna
Martedì 09 Maggio 2017
Ups: dura condanna al taglio delle reti
«Ma nel lago ci sono anche violazioni»
Novate Mezzola: dopo il vandalismo ai danni di un pescatore professionista, in Valle si discute. Bianchini: «Ci sono fasce di rispetto e periodi in cui le reti non possono essere gettate».
Pescatori professionisti portatori di interessi legittimi, ma nel lago ci sono anche palesi violazioni delle norme. Questa in estrema sintesi la posizione dell’Unione Pesca Sportiva di Sondrio, che ieri per bocca del suo presidente Valter Bianchini è tornato sull’episodio dei giorni scorsi, che ha visto alcuni operatori lariani presenti sul lago di Novate Mezzola lamentarsi per il taglio delle reti.
«Se l’episodio è accaduto nei termini denunciati è solo da condannare – commenta Bianchini - . Allo stesso modo dovrebbero cessare le persistenti violazioni alle norme e ai limiti alla pesca professionale segnalate in quelle acque. Violazione più volte denunciate agli organi competenti e perpetrate dai pochissimi soggetti che vi operano».
E ancora: «Il reticolo idrografico che collega attraverso il fiume Mera il lago di Novate Mezzola, il Pian di Spagna e l’alto Lario, costituisce un ecosistema unico nel suo genere, attorno al quale la nostra associazione, in collaborazione con la Provincia di Sondrio, si sta impegnando con un programma di sviluppo e tutela».
Il riferimento è al regolamento introdotto nel 2011 per limitare la pesca professionale. Un regolamento che in sostanza riservava una zona, delimitata dalla galleria di Verceia risalendo lungo la costa per una fascia di lago di circa 200 metri fino alla foce del Torrente Ratti, quindi in linea retta fino alla sponda destra della foce del fiume Mera, a chi pratica la pesca sportiva.
Tra le altre norme contenute nel regolamento quella che vieta la pesca professionale dalle 8 della domenica alle 8 del lunedì e per i mesi estivi l’utilizzo delle reti per la pesca dalle 8 alle 18 del giorno successivo. Regole che, però, non sarebbero sempre rispettate.
E questo potrebbe essere tra i moventi che hanno portato a quanto accaduto la scorsa settimana. «La valorizzazione passa attraverso la riqualificazione dell’intera asta fluviale, dai monitoraggi e dagli aggiornamenti sul mantenimento dello stato ecologico del reticolo idrografico - conclude Bianchini - . É evidente che ogni azione svolta favorisce la pesca ricreativa e sportiva ma anche quella professionale.
Riteniamo sarebbe utile, pertanto, ottenere la piena disponibilità di tutti i portatori di interessi legittimi, in primis i pescatori di professione, al fine di proseguire nella strategia adottata, evitando crociate verso un settore, quello della pesca professionale, che è di fatto parte della storia sociale, culturale e gastronomica locale. Auspichiamo pertanto che anche Regione Lombardia comprenda l’opportunità di essere parte fattiva del percorso intrapreso attraverso il contributo a progetti condivisi, da realizzare avvalendosi delle competenze dei pescatori di professione per dare anche a questi ultimi prospettive migliori di quelle attuali.
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