Un ponte tibetano intitolato a san Luigi Guanella

Circa 200 persone ieri mattina hanno partecipato all’attesa inaugurazione del ponte tibetano sulla Caurga della Rabbiosa di Campodolcino. Tantissima gente, ma anche tante autorità presenti, a partire dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, come noto legatissimo a Fraciscio di Campodolcino. Il ponte, 65 metri di lunghezza, collega il sentiero Campodolcino-Fraciscio con lo sperone roccioso denominato “Castellaccio”.

Tanti gli interventi prima del taglio del nastro da parte del sindaco Enrica Guanella. Saluti dal ministro Giorgetti ma anche dall’assessore alla montagna Massimo Sertori, dal gran consigliere dei Grigioni Maurizio Michael, dal presidente della Cm Davide Trussoni, dai direttori dei consorzi turistici, dalla consigliera regionale Silvana Snider, dai rappresentanti dei comuni di San Giacomo Filippo e Madesimo e dai tecnici incaricati della progettazione: «Questo ponte – ha spiegato il sindaco – è intitolato a San Luigi Guanella, il santo di Fraciscio e di Campodolcino. Era un costruttore di ponti e abbiamo creduto opportuno intitolargli questa struttura nata per la popolazione dell’intera valle e per il turismo. Non è stato semplice. Il progetto risale ad alcuni anni fa, poi è arrivato il Covid e l’aumento dei costi dei materiali». Finalmente, però, il ponte è una realtà. L’opera è nata all’interno del progetto Interreg Spluga 2.0, che ha messo a disposizione la gran parte dei fondi. Integrati da risorse comunali e da quelli dell’Accordo quadro di sviluppo territoriale.

Un punto ribadito dall’assessore regionale Sertori, che ha ricordato come le risorse arrivino dalla legge sulle concessioni idroelettriche. Il costo complessivo è stato di 380 mila euro. I lavori sono stati realizzati dalla ditta Ecoval. Poco istituzionale il saluto del ministro Giorgetti: «Sono molto legato a questi luoghi, ma non avevo mai visto la Caurga della Rabbiosa. Ora sono pronto a percorrere il ponte. Soffro di vertigini, ma getterò il cuore oltre l’ostacolo». Il ponte è alto 45 metri. Le funi portanti sono 4, ciascuna con una resistenza fino a 775 tonnellate. Ci sono poi 4 funi di controventatura che richiamano la forma del ponte romanico situato sulla stessa Rabbiosa più a valle.

Tutti elementi illustrati dal progettista Roberto Castaldini. Il ponte è di libero accesso, con alcune prescrizioni. Il numero massimo di persone presenti contemporaneamente è stato fissato a 20. Bisogna mantenersi a 2 metri di distanza dalle altre persone, è vietato saltare, correre e far oscillare il ponte, è vietato transitare con vento, temporali e neve superiore ai 20 centimetri. Prima del taglio del nastro e del rinfresco finale è arrivata la benedizione dal guanelliano don Adriano Folonaro.

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