Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 07 Febbraio 2019
Un fiume di lettere blu in strada
«Diciamo no al (cyber)bullismo»
Chiavenna, centinaia di giovani alla giornata internazionale contro i soprusi in rete. Nelle vie anche i bambini delle primarie: «I primi episodi capitano purtroppo a quell’età».
Centinaia di bambini e di ragazzi in strada con il cartello blu per dire no al bullismo e al cyberbullismo, cioè agli atti di prevaricazione compiuti sia direttamente sia attraverso strumenti telematici. Da piazza Bertacchi a via Paolo Bossi lunghissimo martedì mattina il serpentone di giovanissimi che hanno partecipato al flash mob voluto dai quattro istituti scolastici di Chiavenna nell’ambito della giornata internazionale per Internet sicuro.
Alla manifestazione hanno partecipato tutti i ragazzi dei due istituti comprensivi, Garibaldi e Bertacchi, e i ragazzi del primo biennio degli istituti superiori Leonardo Da Vinci e Crotto Caurga. Il flash mob (che letteralmente significa “mobilitazione rapida” in un luogo pubblico), è stato realizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale e la polizia locale di Chiavenna.
Divisi in “squadre”, ognuna con il proprio slogan da comporre alzando i cartelli blu in attesa delle riprese effettuate da un drone, i ragazzi hanno bloccato il centro storico per alcuni momenti tra la curiosità dei passanti. Tutto prima di far ritorno compostamente in classe per proseguire normalmente le lezioni.
«Come referenti delle quattro scuole di Chiavenna per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo abbiamo pensato di realizzare questo evento in coincidenza con la giornata internazionale per l’uso consapevole di Internet – spiega il docente dell’istituto Crotto Caurga Cosimo Parisi - . A livello nazionale c’è l’associazione Generazioni Connesse che ha organizzato in tutta Italia eventi simili. Noi come scuole del territorio abbiamo scelto di utilizzare lo strumento del flash mob in cui i ragazzi hanno gridato “No!” al bullismo e al cyberbullismo mostrando dei cartelli con slogan che abbiamo pensato assieme e una scritta fatta dai ragazzi con “Stop al bullismo”».
Chiavenna, ma nessuno si poteva aspettare il contrario non è un’isola felice: «Ci sono episodi, purtroppo, che come scuole cerchiamo di fermare subito – conclude Parisi - . Se ne discute in classe e i siti di ogni scuola contengono una sezione di riferimenti normativi e esplicativi sul problema. I ragazzi sono informati, ma purtroppo ci sono degli episodi».
Uno molto grave, tra l’altro, è avvenuto proprio al Caurga nel 2014. Ma il problema riguarda anche i più piccoli: «I primi episodi di bullismo capitano alle elementari. Magari cose minori, come il furto delle merendine, ma sono casi che ci sono e per questo è stato deciso di coinvolgere classi delle primarie in questa giornata».
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