Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 25 Gennaio 2017
Trovati tre cuccioli, poi si torna a scavare
A Farindola La soddisfazione dei valtellinesi impegnati nelle ricerche, ma non c’è tempo e voglia per festeggiare. I cagnolini presto ritroveranno mamma Luna e papà Lupo, i due pastori abruzzesi che erano l’emblema del resort
Eroi di giornata. Nel lunedì in cui a Farindola, all’hotel Rigopiano simbolo tragico delle calamità nel Centro Italia, le speranze di riuscire ancora a salvare delle vite cercando i dispersi si assottiglia e l’angoscia incombe sui soccorritori, compaiono dai tunnel scavati nella neve tre cuccioli di pastore abruzzese.
Li portano fuori alla luce del sole i vigili del fuoco dell’unità cinofila valtellinese. Sono i volti prima concentratissimi, poi sorridenti, di Enrico “Chicco” Maranga, pontasco, Antonio Fumagalli, caposquadra del distaccamento di Mese, e della volontaria cinofila dei vigili del fuoco di Chiavenna Alice Triulzi a emergere dai fori di accesso ai locali sepolti dell’hotel. Escono fuori con superstiti vivi, sono animali, che suscitano sorrisi, sulla spianata su cui da cinque giorni lavorano con sonde e pale circa cento soccorritori non si grida al miracolo, ma la gioia è tanta.
E rapidamente in tanti prendono in braccio i tre batuffoli bianchi, si fanno foto, si festeggia il momento. Poi si ricomincia a scavare. Loro, i tre cuccioli, passano di mano in mano, poi i vigili del fuoco li prendono in consegna e li portano all’interno del fuoristrada che conduce via, verso il centro abitato attrezzato più vicino e fuori dall’incubo bianco.
Maranga, in un filmato diffuso dai vigili del fuoco parlotta e coccola il “suo” cucciolo superstite, Triulzi concentratissima depone il cagnolino all’interno della jeep, guida la fila il collega milanese dell’unità cinofila Lucio Sansotera. I cuccioli vengono portati in jeep da Rigopiano nel paese di Penne, lì vengono rifocillati e visitati da un veterinario, appaiono in buone condizioni e giocano con i soccorritori e i giornalisti. A breve ritroveranno mamma Luna e papà Lupo, i due pastori abruzzesi che erano un po’ l’emblema del resort e che stavano all’esterno dell’edificio al momento della valanga.
Nella popolazione di soccorritori che opera al Rigopiano si fa strada un po’ di ottimismo. Ad indicare che tra le macerie potevano esserci ancora vivi i cagnolini erano stati il cuoco e un dipendente, l’unità cinofila dei vigili del fuoco di Sondrio nella sua missione è stata affiancata da una squadra “Usar” altri colleghi specializzati nel recuperare i superstiti intrappolati negli strati profondi delle macerie causate dal crollo di edifici. Hanno demolito un muro e hanno trovato la nidiata all’interno di una caldaia. E anche dopo il ritrovamento di ieri la missione continua, perché come spiegano gli effettivi, «siamo preparati per recuperare persone, animali e beni». I valtellinesi sono stati all’interno del Rigopiano, «Le solette sono collassate una sopra l’altra – viene chiarito – la situazione è estrema, dell’albergo non resta niente, ma si va avanti a scavare, ed è una lotta contro il tempo. Le squadre si alternano, alla ricerca di qualunque indizio e segnale di vita». La colonna mobile valtellinese dei vigili del fuoco resterà distaccata a Farindola e proseguirà le ricerche per tutta la settimana.
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