Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 20 Gennaio 2021
Trovata senza vita, disposta l’autopsia
Potrebbe essere morta per il freddo
Chiavenna, identificata ufficialmente la salma, è quella di Paolina Gadola, scomparsa da giorni.
Si sono trattenuti per tutto il pomeriggio sul luogo del ritrovamento, ma solo nella tarda serata di lunedì, dopo le verifiche della Polizia scientifica e la ricomposizione del cadavere nella camera mortuaria dell’ospedale di Chiavenna, è stato possibile, per i fratelli, effettuare il riconoscimento.
Solo allora è giunta l’ufficialità. La donna ritrovata senza vita nella corte interna, seppur accessibile dall’esterno, di una palazzina di via Raschi era Paolina Gadola, 71 anni, residente in via Cerletti, non troppo lontano dal luogo del ritrovamento.
Come sia finita nel cortile interno della ditta “Lucio Lorenzini” dove è stata trovata, in un angolo completamente celata dagli arbusti, non è dato sapere. Il proprietario, lunedì alle 15.30, quando ha intravisto la sagoma, ha avvisato i carabinieri di Chiavenna che, venerdì 8 gennaio, alle 22, avevano raccolto la denuncia di scomparsa dei familiari.
I militari sono giunti sul posto nel giro di pochi minuti, con il personale del soccorso di Areu 118, ma hanno capito subito che non c’era più niente da fare.
La donna era a terra, fra gli arbusti, appoggiata sul fianco sinistro, con una parte del volto a terra, come si fosse coricata, di lato, su un cuscino. Fatto di terra, però, tant’è che la parte del volto appoggiata al suolo ne presentava i segni, a indicare una permanenza piuttosto lunga.
Secondo i primi riscontri del medico preposto alla ricognizione cadaverica, la donna potrebbe essere morta per il freddo, considerate anche le bassissime temperature dei giorni scorsi, e nonostante indossasse il giaccone e i pantaloni con i quali è stata ripresa dalle telecamere mentre si aggirava fra via Cerletti e le strade sottostanti, venerdì 8 gennaio.
È verosimile che si sia riparata da venerdì notte, in quell’angolo di via Raschi, vittima di un temporaneo stato confusionale, anche se non era in cura psichiatrica.
Sarà l’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Maria Lina Contaldo, per domani a Sondrio, in capo all’anatomopatologo Paolo Tricomi, a fare ulteriore luce sull’accaduto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA