Tanto cibo per i più fragili, adesioni in tutta la Valle alla colletta alimentare

Volontari mobilitati in 99 punti vendita. All’Iperal decine di studenti con alpini e associazioni. Il professor Cannizzaro: «Valori da insegnare ai giovani»

Un benefico esercito di volontari con pettorine arancioni come divise ha occupato ieri 99 negozi e supermercati di Valtellina e Valchiavenna, da Isolaccia a Madesimo, per dar vita anche nella nostra provincia alla “Giornata nazionale della Colletta alimentare”, offrendo la possibilità a migliaia di persone di fare la spesa per chi è povero. Immancabili, ad aiutare ovunque ci fosse bisogno, gli aderenti alla sezione valtellinese dell’Associazione nazionale Alpini con i loro cappelli come tratto distintivo. E poi i volontari della Croce rossa e della Protezione civile.

In città, all’Iperal di via Vanoni, per tutta la giornata si sono alternate decine di volontari, i ragazzi delle scuole secondarie e i giovani dell’Or.So., l’oratorio della Comunità pastorale, alcune scolaresche, come una classe prima dell’Itis Mattei, accompagnata dalla docente di Religione, Paola Luzzi, e gli alunni della secondaria di primo grado dell’Istituto Pio XII in un giorno libero da lezioni.

«Abbiamo proposto ai ragazzi di partecipare alla “Colletta alimentare” perché è un grande gesto di popolo e parteciparvi significa avere coscienza di essere parte di un popolo in cui la gente si aiuta perché ciascuno è sensibile al bisogno dell’altro - ha evidenziato il docente Rocco Cannizzaro - . Per i ragazzi oggi, in un tempo in cui questi valori sono meno vissuti, partecipare a questo gesto significa educarsi alla dimensione della solidarietà, che è fondamentale per lo sviluppo della persona».

La “Colletta alimentare” è un gesto di popolo al punto che in un negozio di quartiere la proprietaria è stata contattata da una cliente abituale che non potendo uscire ieri di casa la chiedeva di fare spesa al suo posto, mettendogliela in conto. E poco importa se altrove qualcuno ha ignorato con indifferenza i volontari che proponevano il gesto, oppure ha accampato scuse. Tutto è stato cancellato dai sorrisi di chi, afferrato con convinzione un sacchetto, l’ha riempito di alimenti da donare, consegnandolo per dare il proprio contributo di solidarietà. Che non è mancato nemmeno da parte di chi ha magari confidato ai volontari di trovarsi per primo in difficoltà a far quadrare i conti a fine mese.

«Anche quest’anno - ha affermato Aurelio Benetti, coordinatore dei volontari all’Iperal di via Vanoni -, la “Colletta” è un gesto convincente, che ha coinvolto grandi e piccoli, molti ragazzi e anche bambini. Questo significa che è un gesto facilmente comprensibile a tutti. Mi sembra di rilevare anche che è un momento di incontro tra persone che magari non si vedono da tempo, è un gesto che, pur nella sua semplicità, aiuta a essere più umani».

Raccolti fino a ieri sera in un magazzino messo a disposizione dalla Banca popolare di Sondrio a Berbenno di Valtellina, gli alimenti saranno tutti distribuiti sul territorio provinciale, sconfinando solo fino a Colico. In città sarà il comitato locale della Croce rossa a beneficiare delle donazioni per preparare i pacchi viveri che distribuisce alle persone in difficoltà. Donazioni anche all’Associazione Amici di vita nuova per Immensa, al Banco di solidarietà Non di solo pane a Caiolo, alle Caritas di Mese e di Tirano, alle sedi di Colico, Morbegno e Tirano della Comunità Il Gabbiano, come pure alla Casa Madonna del Lavoro a Nuova Olonio, a Sol.Co Sondrio e alla Cooperativa sociale Altra Via.

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