Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 23 Settembre 2016
Su Gordona puntati 43 “occhi”
Il Comune è l’unico in provincia ad aver beneficiato di fondi regionali. «In Valbodengo verranno fotografate le targhe in ingresso per controllare chi paga il pass».
Quarantatrè telecamere a coprire quasi ogni angolo del territorio, persino l’ingresso della Valbodengo. Va a Gordona il premio di comune più videosorvegliato della Valchiavenna.
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Guglielmana è stata tra le pochissime ad accedere ai finanziamenti di Regione Lombardia sul bando di quest’anno relativo alla sicurezza del territorio. I soldi sono arrivati, l’80 per cento di un progetto da 62 mila euro, e nei giorni scorsi sono anche finiti i lavori di posa degli impianti. Già prima il livello di videosorveglianza era alto, ora ci sono pochissimi punti dell’abitato, ma non solo, al di fuori dell’occhio delle telecamere.
«Con questo nuovo intervento – spiega il primo cittadino – siamo andati a implementare il servizio che già c’era, ed è collegato con la rete dei Carabinieri. Abbiamo posizionato telecamere in zone come l’entrata del paese, la parte di piano della Valchiavenna dove sono presenti le attività agrituristiche e persino la pozza della Boggia».
Anche la frazione di Menarola ora ha il suo sistema di videosorveglianza. Ovviamente le nuove telecamere, il 20 per cento del costo per acquistarle e collocarle è stato coperto da fondi comunali, vanno a integrare, e nel caso degli impianti più vecchi che non garantivano una qualità delle immagini ottimali a sostituire, la rete che era già presente e che già consentiva di coprire zone strategiche come il municipio, i monumenti e le scuole.
L’aspetto sicuramente più innovativo è quello riguardante la Valbodengo. All’ingresso della viabilità forestale è stato collocato un “varco” con telecamera in grado di leggere in tempo reale le targhe dei veicoli in transito e un semaforo rosso/verde per agevolare il passaggio dei mezzi: «Questo sistema – spiega Guglielmana – ci consentirà di avere un controllo più semplice sugli accessi alla valle».
La Valbodengo, infatti, è una zona a forte vocazione turistica. Arrampicatori e appassionati di canyoning ne hanno fatto una metà importante durante la bella stagione. Con il moltiplicarsi delle presenze, ovviamente gradite per i ritorni importanti dal punto di vista economico, si sono moltiplicati anche gli abusi. Se non si è soci dei consorzi della Valbodengo e della Val Pilotera l’accesso è possibile solamente acquistando un tagliando giornaliero o stagionale.
Cosa che, evidentemente, non tutti fanno. Con il nuovo sistema arriveranno le multe, accompagnate dalla foto del veicolo in transito con la targa bene in evidenza.
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