Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 23 Marzo 2016
«Stavo camminando. Ho sentito le bombe a pochi metri da me»
Parla il giovane Michele Malvestiti, 29 anni di Chiavenna. «Paura anche per mio fratello all’interno della metro».
La morte a poche decine di metri di distanza. Stava camminando attraverso il Parco del Cinquantenario, una vasta area situata nella parte orientale del quartiere delle istituzioni europee di Bruxelles, quando ha sentito lo spaventoso botto dell’esplosione alla stazione della metropolitana di Maelbeek il giovane chiavennasco Michele Malvestiti. Ventinove anni, Michele ha frequentato Scienze Internazionali e Diplomatiche a Bologna per poi completare la sua preparazione a Sciences Po a Grenoble. Il viatico per il lavoro, a stretto contatto con le istituzioni europee.
Da qualche anno, infatti, il giovane è analista delle politiche e dei finanziamenti europei per Unindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio presso la delegazione italiana di Confindustria a Bruxelles. Il cuore dell’Europa politica e economica, insomma. Proprio quella che, almeno in parte, i jihadisti hanno cercato di colpire ieri facendosi saltare in una delle stazioni della metropolitana che porta in ufficio i lavoratori del quadrilatero istituzionale.
«Stavo attraversando il parco quando c’è stata l’esplosione alla stazione della metro - spiega Malvestiti -. La prima mezz’ora dopo la diffusione della notizia degli attentati è stata di vera e propria paura generalizzata. Soprattutto per gli amici. Molti mi hanno chiamato sia da Bruxelles sia dall’Italia per capire come stessi. Le linee telefoniche, però, a quel punto erano intasate. Non è stato semplice nemmeno avere informazioni precise da parte degli amici di Bruxelles. Per fortuna sembra che nessuno sia stato coinvolto negli attentati».
Una mattinata passata tra sms e chiamate per rintracciare tutti. La tragedia ha rischiato di colpire duramente e molto da vicino il chiavennasco. «Mio fratello è qui a Bruxelles per studiare francese e va a scuola proprio vicino alla stazione di Maelbeek. Fortunatamente era su uno dei treni della metropolitana non ancora arrivati a destinazione quando c’è stata l’esplosione. In un primo momento non sono riuscito a contattarlo telefonicamente e ho temuto il peggio. Fortunatamente è andato tutto bene».
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