Soccorso alpino: in calo gli interventi a Sondrio

Complessivamente sono stati 249 contro i 316 del 2023. Resta alto il numero dei morti, invece, perché nonostante il calo degli interventi, questo dato, rimane più o meno stabile. Lo scorso anno sono stati 21 i morti in montagna contro i 22 di quello precedente

Il bilancio 2024 del Corpo nazionale del soccorso alpino, VII delegazione Valtellina e Valchiavenna, parla di un numero di interventi effettuati in calo rispetto all’anno precedente. Complessivamente sono stati 249 contro i 316 del 2023, i 308 del 2022 e i 376 del 2021.

L’anno degli arrivi boom, in montagna, in estate, ma anche in inverno, a seguito delle restrizioni legate all’emergenza Covid. Oggi, questa situazione emergenziale è rientrata anche se è rimasto l’amore per la montagna da parte degli habituè e di tante persone che l’hanno scoperta in seguito alla pandemia. É un fatto, comunque, che il dato degli interventi è calato parecchio, di ben 127 unità rispetto al 2021 e di 67 rispetto allo scorso anno, in provincia di Sondrio, e non sembra essere conseguenza di una maggiore avvedutezza nell’affrontare la montagna dato che il numero delle persone soccorse per incapacità sono cresciute e state pari a 33 lo scorso anno contro le 22 del 2023.

La seconda causa di incidenti lo scorso anno dopo le cadute, 104, e prima dei malori, 32, della perdita di orientamento, 24, delle scivolate, 19, della precipitazione, 12, del maltempo, sette, della caduta sassi, sei, del ritardo in fase di rientro dalle escursioni, sei, oltre al altre cause di peso minore.

In ancor più evidente calo, poi, il numero dei cercatori di funghi soccorsi dal personale Cnsas, solo cinque lo scorso anno contro i 32 del 2023 quando si erano avuti addirittura otto morti. E questo per via del fatto che, lo scorso anno, è quasi del tutto mancata la materia prima, i prelibati frutti del bosco che si sono potuti trovare, e pochi, solo alle quote più alte.

Nella stragrande maggioranza dei casi, tuttavia, gli interventi di soccorso hanno riguardato escursionisti, ben 148, seguiti dagli alpinisti, 26, dai ciclisti in mountain bike, 24, dagli scialpinisti, 22, da persone residenti in alpeggio, 13, e, fanalino di coda, come detto, i cercatori di funghi, cinque. Per lo più si è trattato di italiani, 247 su 294 e di maschi, 210 contro 84 femmine.

Resta alto il numero dei morti, invece, perché nonostante il calo degli interventi, questo dato, rimane più o meno stabile. Lo scorso anno sono stati 21 i morti in montagna contro i 22 di quello precedente. E nel novero ci sono anche i tre finanzieri caduti dal precipizio degli Asteroidi in Val Masino, mentre procedevano in cordata, nel corso di un’esercitazione. Simone Giacomelli, Luca Piani e Alessandro Pozzi hanno trovato la morte il 29 maggio dello scorso anno.

E infatti proprio la stazione del Corpo nazionale del soccorso alpino della Val Masino è quella che ha effettuato più interventi lo scorso anno, su tutte le 10 attive in provincia di Sondrio per un totale di 266 tecnici coinvolti coordinati da Valerio Rebai. La stazione di Val Masino ha effettuato 40 missioni, seguita da Bormio, 36, Valmalenco, 35, Sondrio, 30, Morbegno, 29, Livigno, 24, Valfurva e Madesimo, entrambe 19, Chiavenna, 12 e Aprica, cinque. Undici, infine, le ricerche avviate per persone disperse contro le 25 dello scorso anno.

Per quanto riguarda il numero di ore messe a disposizione dai soccorritori del Cnsas della nostra provincia, sono state 3467 lo scorso anno per 730 giornate complessive, molte di meno di quelle resesi necessarie nel 2023 con 9053 ore uomo totalizzate e con i soccorritori attivati 1862 volte.

Soccorso alpino: in calo gli interventi a Sondrio

© RIPRODUZIONE RISERVATA