Settecento penne nere: folla e applausi a Vicenza

La presenza di 71 gagliardetti su 74 della Sezione Ana Valtellinese, di 17 sindaci e del presidente della Comunità montana di Chiavenna per un totale di 700 persone. Partecipazione massiccia anche quest’anno alla 45esima Adunata nazionale Ana da parte della provincia di Sondrio che ha visto il suo clou, ieri pomeriggio, con la sfilata – a ben 34 gradi - lungo via Emilia, a Vicenza.

Un percorso, accompagnato da tanti applausi e urla di incitamento delle migliaia di persone che hanno seguito dietro le transenne e che ha visto la Sezione Valtellinese protagonista. E possiamo dirlo con un po’ di fierezza. Grazie alla diretta televisiva sul nostro canale Unica tv, che ha consentito anche a chi era a casa – magari qualche penna nera o simpatizzante impossibilitato a muoversi, anche per ragioni anagrafiche – di seguire l’intera giornata di festa, in tanti hanno notato il moto di orgoglio espresso dallo speaker nel presentare, poco dopo le 15, la Valtellinese con il suo vessillo impreziosito dalla medaglia al valore militare e i suoi tre reparti del V Alpini, Morbegno, Sondrio e Tirano, «che non sono solo tre città e capoluoghi di provincia – è stato annunciato a tutti i presenti -, ma anche i nomi dei tre reparti dove abbiamo lasciato il nostro cuore. Il colore bianco del simbolo di Morbegno e quello rosso del Tirano, reparti gloriosi che hanno visto il sacrificio di centinaia di ragazzi valtellinesi chiamati a fare la loro parte». “Mai tardi al V!”, come recita lo striscione.

Una Sezione di cui è stata raccontata la particolarità ed estensione, dalla Valchiavenna risalendo fino alle sorgenti dell’Adda, e con i due estremi: lo Spluga e Livigno. Un pezzo di storia alpina che ha sfilato con gli alpini sciatori, di bianco vestiti, e tanti sindaci o vicesindaci che, con la fascia tricolore, non hanno mancato all’appuntamento. La presentazione della Valtellinese non è finita qui. Un altro primato – unico nella storia delle penne nere a livello nazionale – è il fatto che le due Sezioni di Tirano e Sondrio si siano unite per creare un’unica grande e forte Sezione in cui, nel 2011, è stata fondata anche la Fanfara sezionale che ha accompagnato con le sue note il corteo.

E, ancora, lo speaker ha detto, scatenando gli applausi: «La Valtellina è terra che raccoglie storia e tradizioni. É la Valtellina delle vigne, dei castelli, dell’alta montagna, dei ghiacciai che continuano a ritirarsi ma che teniamo tenacemente nel cuore. Ed è la terra che ospiterà le Olimpiadi del 2024 e non poteva essere diversamente: la Sezione Valtellinese da cinque anni, ininterrottamente, vince le nostre olimpiadi alpine, le Alpiniadi. Questi sono i valtellinesi, gente che non molla. Ed è giusto che sia la Valtellina la sede dell’appuntamento a cinque cerchi». Insomma l’Adunata nazionale Ana è sempre una festa. Perché gli alpini sono così: gente che suscita simpatia, ma anche rispetto e ammirazione. Gente «fatta di opere e non di chiacchiere», come è stato detto ed anche «dimostrazione che l’Italia c’è ed esiste». E, ancora, «uomini veri perché sanno amare, servire e rispettare».

«Oggi (ieri per chi legge, ndr) sta sfilando il cuore del paese – ha affermato lo speaker -. Stanno sfilando uomini che sono alpini a vita». Un pensiero infine è andato a chi, come si dice nel gergo alpino, «è andato avanti» e a tutte le mamme, in occasione della festa della mamma.

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