Serrande abbassate

Ecatombe a Chiavenna

“Vendesi”, Affittasi”, “cedesi attività”: sono una trentina i negozi chiusi nella zona del centro

CHIAVENNA

«Vendesi», «affittasi», «cedesi attività». I cartelli che mettono in mostra le sofferenze di una parte del commercio nel centro di Chiavenna non sono una novità, ma negli ultimi mesi il numero e la varietà delle attività coinvolte sembrano particolarmente rilevanti.

Dall’inizio di via Volta a piazza Castello, passando per via Bossi, via Pedretti e via Dolzino, le vetrine con annunci di questo tipo sono quasi trenta. E a queste si affiancano gli spazi vuoti da tempo, ma senza indicazioni per cessioni o locazioni.

Secondo l’associazione dei commercianti, dal 2008 il numero di negozi in sede fissa è sceso del 13,2% nelle città italiane, un fenomeno più marcato nei centri storici rispetto a quanto avviene in periferia (-14,9% contro -12,4%). A diminuire sono soprattutto le librerie e i negozi di giocattoli e abbigliamento, mentre per i benzinai si può parlare di vera e propria sparizione. Anche in Valchiavenna negli ultimi anni ne sono stati chiusi due su sette. In controtendenza ci sono soltanto le farmacie e i negozi di telefonia - per i quali ci sono dei segnali incoraggianti anche a Chiavenna - ed elettronica domestica. La causa, secondo Confcommercio, sono prevalentemente i canoni di affitto più elevati rispetto a quelli delle periferie.

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