Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 30 Marzo 2017
Sentiero ancora chiuso dopo l’incendio
«Eppure molti escursionisti lo usano»
Un mese e mezzo dopo l’emergenza sul versante montano tra Pianazzola e Bette restano ancora impraticabili diversi tracciati per la scarsa sicurezza, di cui pochi si curano.
«Il sentiero è ancora chiuso perché pericoloso, non usatelo». È passato oltre un mese e mezzo dalla fine dell’emergenza incendio per il versante montano compreso tra Pianazzola e Bette a Chiavenna, ma la situazione non è ancora tornata alla normalità. Soprattutto per i sentieri, che rimangono chiusi come da disposizioni emanate dal sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta il 1 gennaio, poche ore dopo l’incendio divampato durante la notte di Capodanno probabilmente a causa di un fuoco d’artificio oppure di una lanterna cinese.
«Tutti i sentieri delle zone colpite dall’incendio, quindi quelli di Bette, la variante della Via Spluga, il sentiero di Dalò, il percorso attrezzato di rientro e la ferrata del Senc di Dalò sono ancora chiusi – spiega il vicesindaco Davide Trussoni –, anche se la situazione non è identica per tutti questi percorsi».
A preoccupare maggiormente è il lungo sentiero che collega l’abitato di Pianazzola al borgo di Dalò, visibile dal fondovalle per la presenza di una grossa croce montata su un punto panoramico attrezzato. Un sentiero molto battuto, sia per raggiungere le baite di Dalò e Lagunc, sia come via per gite da effettuarsi in giornata. «Il sentiero – spiega Trussoni – è molto battuto e sappiamo che purtroppo molti lo stanno utilizzando anche in questi giorni. Nonostante ci sia un’ordinanza che vieta l’accesso».
La situazione del sentiero non è uniforme, ma ci sono un paio di punti decisamente pericolosi: «L’incendio ha sciolto il terreno, facendogli perdere ogni consistenza. Il rischio di caduta di materiale, in particolare dove il terreno è più scosceso, è molto alto. Anche perché finora le precipitazioni sono state molto ridotte e non sappiamo come sarà la reazione del terreno».
Si aspetterà, quindi, ancora qualche settimana, poi si farà un sopralluogo per valutare la situazione. Diversa, per fortuna, la situazione per gli altri percorsi: «I sentieri che snodano da Bette – continua il vicesindaco – hanno molti meno problemi anche per la pendenza decisamente inferiore. Così come la Ferrata, che fortunatamente risulta danneggiata solo in un paio di punti. Un cavo da sistemare, qualche arbusto da tagliare e un paio di massi di piccole dimensioni per i quali occorre il disgaggio. La Comunità montana, a cui spetta la manutenzione straordinaria del percorso, effettuerà queste operazioni nelle prossime settimane. Dopodiché saremo in grado di riaprire sia i sentieri sia la Ferrata». Apertura ipotizzabile durante la primavera. n
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