
Cronaca / Valchiavenna
Martedì 09 Agosto 2016
Sarà superato il “tappo” dello Schiesone, una bretella aiuterà i bikers
Prata Camportaccio: uno degli snodi irrisolti della rete ciclopedonale della Valchiavenna ha trovato una soluzione.
Una bretella che collegherà Berzo a San Cristoforo consentirà di bypassare l’alveo del torrente Schiesone, da sempre un tappo quasi insuperabile per chi vuole percorrere in bicicletta la sponda sinistra del fondovalle chiavennasco.
Giunti al centro di Prata Camportaccio, infatti, il percorso prevede la discesa lungo l’argine, sterrato e in condizioni tutt’altro che pedalabili, del torrente e l’attraversamento su una briglia. Problematico per chi ha una mountain bike. Praticamente impossibile per tutti gli altri. Uno dei motivi per i quali fino ad ora la pista che corre attraversa Prata, per poi ricongiungersi a quella principale a Gordona, è stata finora sostanzialmente snobbata dai potenziali fruitori.
Finora le ipotesi sul tavolo sono sempre state due. La prima era la costruzione di un ponte-passerella in grado di collegare le due sponde del torrente. Una scelta che, però, si sarebbe scontrata con i vincoli che di fatto impedirebbero di pavimentare l’accesso alla stessa passerella. L’altra ipotesi era la costruzione di una bretella che dalla località di San Cristoforo scendesse a ricollegarsi a Berzo. Il passaggio del torrente sarebbe garantito da un ponte già esistente, raggiungibile in pochi minuti di salita dalla zona della chiesa di Prata. Su questa ipotesi si è concentrata l’attenzione della Comunità Montana durante la scorsa primavera.
Un atto di indirizzo rivolto agli uffici affinché procedano con una gara per l’affidamento delle fasi progettuali. La pista, inoltre, risolverebbe anche qualche problema dal punto di vista della sicurezza e dell’accessibilità dei mezzi in caso di emergenza: «La soluzione prospettata – spiega il sindaco di Prata Camportaccio Davide Tarabini – è la migliore possibile. Siamo in attesa che la Comunità Montana proceda. Più volte in assemblea è stato sollevato il problema del passaggio dello Schiesone e tutti i gruppi si sono espressi in modo unanime per quanto riguarda la necessità di risolverlo».
Per quanto riguarda i costi non c’è ancora un quadro definito, né risorse già stanziate. Bisognerà vedere il progetto preliminare, quello che ora viene chiamato studio di fattibilità tecnico-economica, per capire quali saranno le risorse necessarie. La Comunità Montana, comunque, ha già garantito la copertura dei costi per la progettazione.
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