Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 29 Luglio 2021
Sanità, è “assalto”
ai centri privati
Effetti collaterali Le strutture pubbliche fanno quello che possono, i pazienti si rivolgono altrove per esami e visite
Subissati di richieste, di visite ed esami, i centri medici privati della provincia di Sondrio. Al punto che, in alcuni casi, anche per loro, le agende sono piene, e i pazienti devono, per così dire, pazientare.
È il caso del Centro salute poliambulatorio di Piantedo, uno dei primi sorti in provincia di Sondrio e, dal 2008, in capo ad Ezio Corbellini, chirurgo vascolare, che ne è titolare e direttore sanitario.
Un catalizzatore di domanda di salute della Bassa Valtellina, ormai storico, cui se ne sono aggiunti, cammin facendo, altri, chiamato a rispondere all’abnorme richiesta proveniente da un territorio presidiato a metà, dalla sanità pubblica.
«Le richieste sono continue in tutte le branche specialistiche - assicurano dalla segreteria del Centro salute - e considerato che ad agosto chiudiamo due settimane per ferie, alcuni appuntamenti slittano anche di un mese».
« È il caso, ad esempio - aggiungono dalla segreteria - della chirurgia vascolare e della reumatologia, dove arriviamo a un mese e mezzo. È una dinamica strettamente dipendente dalla disponibilità di specialisti che abbiamo. Nelle branche in cui ci sono più professionisti disponibili, le richieste vengono evase a breve, come è il caso della cardiologia e dell’ortopedia, mentre nei settori più di nicchia, dove c’è meno disponibilità di specialisti, si attende un po’ di più. È importante sottolineare, però, che noi non trattiamo le urgenze».
Una sottolineatura importante, perché chiaramente si tratta di centri privati che non hanno l’emergenza e urgenza nel loro “core business”, né sono strutturati per garantirla.
Frenetica anche l’attività al Centro medico Cerletti, di Chiavenna, di più recente istituzione, in quanto risale al 2016, e che, anno dopo anno, si è strutturato sempre più andando a coprire quel bisogno di salute aumentato dopo il ridimensionamento dell’attività ospedaliera.
«Che non è un bene per Chiavenna, lo voglio dire, questo, anche se gestisco un centro privato - precisa Michela Cerletti, responsabile dell’omonimo studio medico associato -, perché la nostra città ha bisogno del suo ospedale. Purtroppo lo si sta depotenziando e questo è negativo, perché, alcuni reparti devono rimanere attivi».
Ciò detto, Michela Cerletti, assicura essere la domanda di salute in crescita esponenziale, al Centro «in tutte le branche - dice - difficile indicare le maggiori, anche se certamente non sbaglio se cito ortopedia, dermatologia e ginecologia. Poi c’è tutto il capitolo dei tamponi rapidi e molecolari, per i quali siamo subissati di richieste. E anche i test sierologici sono ambiti».
Dei tre centri privati sentiti, il Cerletti, è l’unico che effettua anche Covid test, perché sia il Centro di Piantedo, sia Hippocrates, a Sondrio, su questo punto, hanno ceduto il passo.
«Prioritario, per noi - hanno detto da entrambi - è stato garantire la sterilità dell’ambiente e continuare a rispondere a richieste di visite ed esami in sicurezza. Cosa che non avremmo potuto garantire, accogliendo anche richieste per test rapidi e molecolari».
Hippocrates, realtà privata collaudata presente dal 2006 a Sondrio, assicura essere nel pieno dell’attività «soprattutto nelle branche che, storicamente, sono più richieste - dice Marco Gianoncelli, fondatore e responsabile - quali ortopedia, cardiologia, oculistica, dermatologia, solo per citarne alcune. Chiaramente considerato il momento storico in cui ci troviamo, e le difficoltà in cui è incorsa, causa Covid, la sanità pubblica ospedaliera, le liste d’attesa, nella medesima, si sono ampliate, in alcuni settori, e in molti si rivolgono a noi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA