Samolaco, crepe sul ponte San Pietro:
la Provincia lo chiude per verifiche

Malumori tra gli automobilisti, che ora dovranno allungare il percorso di 6 chilometri Il sindaco Scaramella: «I tecnici dovranno stabilire gli interventi necessari, si tratta di sicurezza»

Ponte di San Pietro a Samolaco chiuso al traffico. Fino a quando non è possibile dirlo, attualmente. Questa la decisione presa ieri mattina dalla Provincia di Sondrio, ente titolare della provinciale Trivulzia. A spiegare quanto accaduto il sindaco di Samolaco Livio Scaramella: «La decisione della Provincia è prudenziale, in attesa di verifiche che saranno effettuate nei prossimi giorni. Sono state rinvenute delle crepe sul ponte e la decisione concordata è stata quella di chiudere al traffico il manufatto». Per gli automobilisti che vogliono raggiungere Samolaco non rimane altro da fare che passare da Casenda. Un allungamento del percorso di alcuni chilometri per chi proviene da Chiavenna. La chiusura del ponte arriva a un anno dalla sua riapertura dopo un intervento di restyling. Intervento che aveva fissato a tempo indeterminato il senso unico vigente da qualche anno, e regolato da un semaforo, e aveva stretto la carreggiata. Suscitando anche qualche polemica, vista la difficoltà di transito per i mezzi pesanti. Il ponte è stato realizzato negli anni 30. Una struttura in cemento armato formata da sette campate di poco meno di 16 metri di luce appoggiate su sei piloni in alveo sempre di calcestruzzo rivestite di pietre. Le sue condizioni sono oggetto di attenzioni ormai da molto tempo: «Si tratta di una questione annosa - spiega Scaramella -. Purtroppo, il ponte ha ormai quasi un secolo di vita. La nostra intenzione è quella di avviare subito un confronto con Provincia di Sondrio e Regione Lombardia per arrivare a una soluzione definitiva».

Il sindaco non si sbilancia sulle tempistiche di questa chiusura improvvisa, proprio perché i tecnici devono fare delle verifiche. La mattinata di ieri non è stata usata solo per i sopralluoghi, ma anche per cercare di sedare le proteste della popolazione. «Ho cercato di spiegare la situazione alle persone accorse sul posto - conclude Scaramella -. Capisco l’arrabbiatura, ma la sicurezza viene prima di tutto». L’inizio della vicenda risale ormai a una decina di anni fa. I segni di ammaloramento sul ponte avevano spinto la Provincia a fissare la portata massima in 35 quintali. Quindi la chiusura per i primi lavori, terminati nel 2017, quando il nuovo limite è stato fissato a 3,5 tonnellate.

Sempre con senso unico alternato regolato da semaforo. Nel 2021 un nuovo progetto, per un costo complessivo di 400mila euro. I lavori sono iniziati nell’ottobre del 2023 e terminati nel giro di un paio di mesi con sostituzione del manto stradale, impermeabilizzazione, formazione di nuovi sottoservizi e rifacimento parapetti. Lavori che non avevano modificato la portata del ponte.

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