
Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 15 Gennaio 2018
«Samolaco, ambientalisti fuori strada sulla tangenzialina»
Dura la reazione alle parole di Legambiente contraria al collegamento tra Era e San Pietro.
«Una posizione incomprensibile». È duro il giudizio del presidente della Comunità Montana Valchiavenna Flavio Oregioni, intervenuto sul comunicato con cui il circolo di Legambiente Valchiavenna ha espresso la propria contrarietà rispetto al progetto di realizzazione di una tangenziale tra Era e San Pietro di Samolaco.
Progetto già approvato e finanziato dall’amministrazione provinciale. Un percorso sul lungo Mera, argine sinistro, che permetterebbe di by-passare le due frazioni samolichesi e soprattutto il ponte di San Pietro inaccessibile ai mezzi pesanti. Costo dell’operazione: 5 milioni di euro: «Dal punto di vista ambientale – commenta Oregioni – non vedo cosa l’opera possa compromettere, visto che in gran parte sarà realizzata su una strada già esistente e sicuramente non è un’autostrada. Sarà invece fondamentale per aumentare la sicurezza e la vivibilità di alcuni nuclei urbani». Quelli di Samolaco, ma non solo perché indirettamente sarà interessata anche la sponda sinistra della valle: «L’opera ha poi una funzione viabilistica importante. Decongestionerà sia la Statale 36 sia la Provinciale Trivulzia dal traffico pesante e costituirà un’importante valvola di sfogo per l’area industriale comprensoriale di Gordona». Attualmente i camion transitano per il sottopassaggio di Novate Mezzola e imboccano la Trivulzia oppure imboccano la Statale 36 in direzione dell’area industriale.
E viceversa. Nel primo caso sono comunque costretti a passare per poco fruibili strade intercomunali o direttrici secondarie della stessa Trivulzia. Sulla stessa linea il sindaco di Samolaco, Michele Rossi: «Rimango esterrefatto perché trattasi di un intervento non nuovo, ma solo l’allargamento di una strada che già c’è. L’impatto ambientale sarà minimo. Se poi vogliamo parlare di ambiente dobbiamo parlare anche di qualità della vita all’interno dei nostri paesi. Questo progetto premetterebbe di risparmiare ben cinque paesi da Novate Mezzola a Somaggia e San Cassiano sulla sponda sinistra e Era e San Pietro sulla sponda sinistra dal traffico pesante. Per quanto riguarda i dati del traffico sono i medesimi di quelli resi pubblici in occasione dei lavori del Pozzo di Riva (10 mila passaggi sulla Statale, 5000 sulla Trivulzia n.d.a.). Mi pare, infine, che ci si sia svegliati un po’ tardi. Questo è il proseguimento di un’idea di quindici anni fa e ampiamente nota. Un’idea che si è iniziato a concretizzare con la realizzazione del sottopasso di Novate Mezzola».
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