Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 25 Ottobre 2018
Ragazzina cardiopatica morta in volo
«Sull’ambulanza non c’era il medico»
La vicenda a Chiavenna. Il decesso, domenica, di una 14enne engadinese ha innescato critiche e polemiche Il Comitato: «Insensato non avere un rianimatore». Areu replica: «Tempi e procedure corrette».
Non è passato inosservato il caso della 14enne engadinese morta per arresto cardiaco dopo essersi sentita male a pochi passi dall’ospedale di Chiavenna. Il fatto è accaduto domenica e in queste ore si è scatenata una vera e propria campagna di indignazione da parte della cittadinanza valchiavennasca. Oggetto un tema da tempo al centro dell’attenzione, quella dell’assenza del medico rianimatore sull’ambulanza intervenuta. La ragazzina, in gita con la famiglia e cardiopatica, si è sentita male verso le 14 mentre era lungo viale Maloggia. Sul posto è intervenuto un mezzo di soccorso di base e ha chiesto rinforzi ad Areu. È così giunto un mezzo di soccorso con l’infermiere specializzato a bordo proveniente sempre dall’ospedale di Chiavenna. Dopo 40 minuti è arrivato l’elisoccorso da Como, essendo quello di Sondrio già impegnato in un’altra missione. Il decesso della ragazza è sopraggiunto in volo, mentre l’elicottero era diretto verso l’ospedale di Bergamo.
Dal fronte del comitato Insieme per l’Ospedale di Chiavenna è un coro di critiche, riversate sulla pagina ufficiale di Facebook e oggetto di decine di commenti da parte della popolazione. «Ecco ciò che mai e poi mai avremmo voluto e dovuto sentire – ha spiegato Alessia Triulzi -. Da prima della decisione di togliere il mezzo di soccorso avanzato avvenuta due anni fa, avevamo provveduto ad inviare scritti alle amministrazioni che avrebbero avuto voce in capitolo nei confronti di Areu, sottolineando quanto questa decisione fosse insensata e pericolosa. Nessuno alzò un dito. Il mezzo di soccorso avanzato a Chiavenna non andava tolto allora e va ripristinato subito. Chissà se chi ha scelto di fare o di non fare saprà ora avanzare una considerazione in coscienza e responsabilità». «Personalmente e a nome di Areu – commenta il direttore dell’Azienda Territoriale Regionale Claudio Mare – esprimo le condoglianze a questa famiglia. Appurato l’accaduto abbiamo fatto dei controlli interni sulle tempistiche e sulla qualità dell’intervento. Per quanto riguarda i tempi, meglio di così era oggettivamente impossibile fare. Per quanto riguarda la qualità dell’intervento, l’infermiere si è comportato in modo ineccepibile, esattamente come avrebbe fatto un medico rianimatore esperto. Il medico era presente sull’elicottero, perché il caso poteva necessitare di cure continuative».
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