Cronaca / Valchiavenna
Domenica 17 Giugno 2018
Raduni sportivi, obiettivo 8mila presenze a Chiavenna
L’ex assessore Tognotti: «L’ente montano mette in campo 45 mila euro. Sono soldi ben spesi». L’accoglienza degli atleti è regolata da contratti con le società. «L’indotto generato è sette volte l’investimento».
«L’obiettivo è superare le 8mila presenze, ma non solo. Perché ospitare formazioni di serie A di volley e basket come ad esempio Monza e Cantù a Chiavenna è un’occasione preziosa di promozione del territorio, con un rapporto molto positivo fra costi e benefici». Prende la parola Luca Tognotti, ex assessore allo Sport della Comunità montana e ora consulente del Consorzio di promozione turistica della Valchiavenna in quest’ambito. Interviene dopo che, nei giorni scorsi, sono emersi pareri critici sulle iniziative, ormai consolidate, del turismo sportivo che porta in Valchiavenna sia camp di bambini e ragazzi, sia ritiri di formazioni amatoriali e professionistiche. Per questo progetto la Comunità montana mette in campo circa 45mila euro all’anno, oltre ad occuparsi insieme agli altri enti della preparazione delle strutture a Chiavenna, Piuro, Mese, Gordona e Campodolcino.
«Le risorse vengono dedicate all’accoglienza e al trasporto di alcune squadre di professionisti, all’organizzazione di eventi come i tornei di squadre di A e le finali nazionali e alla promozione - spiega Tognotti -. Siamo convinti che sono soldi ben spesi».
L’accoglienza dei team di pallavoliste e giocatori di pallacanestro è regolata da contratti con le società. «Grazie a questi accordi possiamo contare su una notevole visibilità mediatica, ad esempio sui siti e sui social network. Ad esempio in occasione del quadrangolare con Conegliano, Busto Arsizio, Monza e Novara i post sono stati visualizzati da 1,2 milioni di persone. Senza dimenticare i palazzetti. In occasione delle partite organizziamo azioni dirette dedicate alla diffusione del brand della Valchiavenna e delle nostre proposte». Secondo Tognotti questa presenza ha un valore decisamente rilevante e non sarebbe sostenibile senza un meccanismo di questo tipo. «I benefici vanno a ricadere su tutte le località della valle, attraverso messaggi variegati».
Tutte le risorse vengono spese sul territorio. «Non abbiamo né le capacità finanziarie di alcuni nostri competitor come il Trentino che investe ben 20 milioni per i ritiri delle formazioni calcistiche, né la volontà di sponsorizzare atleti che poi legittimamente utilizzano come preferiscono i soldi del territorio. Tutto quello che si spende resta in valle, ad esempio coinvolgendo i trasportatori oppure attraverso le presenze negli alberghi». Proprio quest’ultima situazione è fonte di dubbi da parte di alcuni commercianti in Valchiavenna. «Crediamo che questo sia un compromesso accettabile e a conti fatti vantaggioso per tutto il settore. Con un investimento di 45mila euro si crea un indotto sette volte superiore sul territorio: è un investimento proficuo».
Intanto i camp sono già partiti. «Cento ragazzi sono a Chiavenna dai giorni scorsi e la loro presenza è positiva per l’economia locale, anche grazie alla presenza dei genitori».
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