Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 11 Marzo 2021
«Prenotazioni, la gestione non va»
Disguidi e corse per le dosi avanzate
Il dottor Martinelli, coordinatore a Bormio: «Riusciamo a fare parecchie vaccinazioni
Si è concluso, ieri, a Bormio, il primo ciclo di vaccinazioni anti Covid per gli anziani over 80 ed il bilancio, «dal punto di vista della capacità vaccinale - sottolinea Ulrico Martinelli, coordinatore del distretto territoriale della Medicina generale di Bormio - è soddisfacente, perché abbiamo somministrato la prima dose a 480 anziani su 894, il 54% degli aventi diritto, ma, assolutamente da perfezionare, è la gestione delle prenotazioni a livello regionale».
Già avevamo dato conto delle problematiche insorte a Caspoggio e a Lanzada, piuttosto che a Montagna in Valtellina, dove alcuni anziani erano stati prenotati, in automatico, dal sistema regionale, a Chiavenna. E questo per avere preso in considerazione come elemento nodale il Codice di avviamento postale, uguale in Valmalenco e nei dintorni di Sondrio a quello dei paesi attorno a Chiavenna.
«Ecco, noi, qui, a Bormio, solo ieri, abbiamo avuto 20 anziani in meno sui 95 prenotati dal sistema centralizzato - dice Martinelli - e questo per il fatto che, 10 di loro erano di Livigno ed erano stati vaccinati nel loro paese alcuni giorni fa, altri otto erano di Bormio ma, pure, già vaccinati, infine ne avevamo uno di Sondrio e uno di Montagna, che, ovvio, non si sono presentati. E dato che l’elenco dei vaccinandi lo sappiamo pochissime ore prima di partire con la seduta vaccinale, diventa un problema, a fronte di 20 persone in meno, chiamarne altrettante, all’ultimo momento, per non buttar via le preziose dosi. Per fortuna che c’è talmente fame di vaccini, che tutti si precipitano, nonostante l’età avanzata e, per fortuna, che noi otto medici di base che ruotiamo su Bormio conosciamo tutti i nostri pazienti, abbiamo i numeri di telefono e li chiamiamo, così, sul momento, dicendo loro di venire. E arrivano, nonostante siano persone anziane, perché, sottolineo, non chiamiamo assistiti a caso, ma solo over 80. Però, non è il modo corretto di operare, non è una cosa accettabile».
«Ieri, per l’anziano di Montagna e per quello di Sondrio, ho chiamato io, personalmente, all’ultimo momento i loro medici di base, che conosco, per avvisarli e per chiedere se dovevamo tener da parte le dosi, nel caso salissero, ma, chiaramente, mi hanno detto di pure utilizzarle perché non sarebbero venuti».
Alla base, c’è, con ogni probabilità, un problema di comunicazione fra sistemi informativi che non colloquiano, adeguatamente, fra loro.
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