Prata Camportaccio: l’amministrazione comunale vuole introdurre la tassa di soggiorno

Contraria la minoranza: «La tassa non è necessaria e abbiamo anche molti dubbi sulla destinazione che la giunta vuole dare ai fondi ottenuti dai pagamenti»

Prata Camportaccio

Bisogna varare un regolamento per la sua applicazione, ma la strada indicata dall’amministrazione comunale di Prata Camportaccio è chiara. Nel comune del fondovalle chiavennasco sarà introdotta la tassa di soggiorno, come già avvenuto per Chiavenna, Madesimo, Campodolcino e Verceia.

A spiegare tutto durante l’ultima seduta del consiglio comunale è stato il vicesindaco e assessore al bilancio Emanuela Del Grosso: «La nostra intenzione è quella di introdurre la tassa di soggiorno, il cui gettito potrebbe essere utilizzato per ridurre la tassa sui rifiuti a carico dei residenti. Ovviamente prima è necessario studiare attentamente le modalità di istituzione della tassa e approvare un regolamento. Dobbiamo anche capire quale potrebbe essere il gettito potenziale».

A bilancio, quindi, non ci sono previsioni di entrata. Ci vorrà ancora tempo, insomma, e bisognerà passare dal consiglio comunale. Almeno per il regolamento, perché poi le tariffe saranno di competenza della giunta. A Prata ci sono alcuni bed&breakfast, alloggi in affitto turistico ma anche agriturismi. Non ci sono, invece, strutture alberghiere tradizionali.

Contraria la minoranza di “Bene Comune”: «Secondo noi per il territorio di Prata l’introduzione della tassa di soggiorno non è necessaria. Nel nostro programma avevamo indicato la volontà di non introdurre nuove forme di tassazione e, quindi, coerentemente, non possiamo essere favorevoli». Non è tutto. «Abbiamo anche molti dubbi – ha commentato la consigliera di minoranza Lara Meloni – sulla destinazione che volete dare ai fondi ottenuti dalla tassa di soggiorno». Un dubbio che appare legittimo. Secondo la Corte dei Conti, che proprio sul tema ha pubblicato un recente chiarimento, la tassa di soggiorno può essere utilizzata per interventi nel settore turistico, lavori di manutenzione, valorizzazione e recupero di beni culturali e ambientali locali e servizi pubblici locali collegati a tali interventi.

Come detto, attualmente i comuni con la tassa di soggiorno sono quelli a maggiore vocazione turistica. Il lago con Verceia, il comprensorio sciistico con i due comuni dell’Alta Vallespluga e, naturalmente, Chiavenna. Dove il gettito stimato si aggira attorno ai 70 mila euro. Un euro per ogni presenza. Manca all’appello, tra i comuni “forti” da questo punto di vista, Piuro. Dove, però, l’amministrazione del sindaco Omar Iacomella non ha mai manifestato l’intenzione di introdurre il balzello a carico dei turisti.

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