Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 21 Novembre 2016
Posti letto, Madesimo in sofferenza
La mancata realizzazione degli alberghi Torre e Cascata sta creando notevoli disagi. Il Comune avrebbe diritto ad incassare penali milionarie, ma più di tutto vorrebbe incrementare la ricettività
Le prenotazioni per la stagione invernale non mancano, tanto che in vari alberghi c’è già il tutto esaurito per alcuni periodi. Ma il problema a Madesimo è soprattutto un altro. Ci sono due cantieri infiniti e l’assenza di quei posti letto si fa sentire. Sono circa 250 quelli del Cascata, più o meno altrettanti quelli del Torre. Farebbero la differenza sia per le attività commerciali, sia per la Ski area. Ma per almeno un altro inverno non accoglieranno turisti.
Il primo guaio è quello del Cascata. Dopo il pagamento dei primi 150mila euro di penale per il mancato rispetto dei tempi relativi all’apertura dell’albergo, i cui lavori sono a un buon punto, tanto che nel 2013 l’apertura era considerata imminente, ora si attendono gli altri 850mila. «La proprietà ha perso al Tar e di fronte al Tribunale – ricorda il sindaco Franco Masanti -. Poi anche il ricorso sulla sentenza di primo grado gli è andato male. Noi ci siamo rivolti alla compagnia assicurativa che deve pagare e che a sua volta ha presentato un ricorso. Noi non abbiamo novità positive. Da luglio siamo in attesa delle decisioni del tribunale di Sondrio».
La situazione per il Torre è ancora più grave. La penale in questo caso ammonta a sette milioni di euro. In un iter del genere la legge prevede la possibilità – per la proprietà – di richiedere una proroga al consiglio comunale. Ma il tempo stringe, visto che il piano scadrà a fine marzo e ci vogliono due approvazioni dall’aula.
«A marzo scadrà la fideiussione e il Comune avrà diritto di riscuotere 7 milioni di euro – rileva a nome del gruppo di minoranza Laura Pedroncelli -. Naturalmente la riscossione non potrà avvenire automaticamente e il Comune, per evitare di incorrere in un processo pluriennale, vorrebbe trovare un accordo con la ditta costruttrice. Seppure noi crediamo che naturalmente la soluzione debba essere trovata il prima possibile e evitare inutili ulteriori perdite di tempo, ricordiamo che il Comune ha il diritto a questa somma di denaro. La riscossione non prevede però l’esproprio del cantiere, perciò sarebbe forse giusto evitare questa riscossione e pretendere che proseguano i lavori onde evitare un decennio di scheletri urbanistici in centro paese. Non dimentichiamo oltretutto che sono ormai 5 anni che nessuno mette piede in cantiere e noi della minoranza non vogliamo dimenticare che questo è per tutto il paese un affronto». Di qui la proposta. «Proponiamo perciò di fissare un nuovo accordo che preveda entro un anno la costruzione di questa famosa piscina comunale e entro i successivi due anni il completamento dell’albergo. Il nuovo accordo però dovrebbe prevedere un aggiornamento lavori ogni 6 mesi con conseguenti penali se non saranno rispettati i termini. I bisogni che sono emersi negli ultimi anni da parte sia della popolazione che dei turisti sono fondamentalmente due: nuovi posti letto e la piscina. Queste sono le priorità che dobbiamo darci. In fretta, con costanza e non concedendo nuove possibilità a chi per il momento ha solo approfittato».
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