Cronaca / Valchiavenna
Martedì 29 Ottobre 2019
Piuro ha un’idea da far decollare
Una “fune” tra le Cascate e Savogno
Operazione da 200mila euro inserita nel triennale delle opere pubbliche. Infrastruttura ludico-turistica per far provare il brivido di volare in un contesto unico.
Per il momento siamo ancora nel campo delle idee, essendo l’opera solamente inserita nel programma triennale delle opere pubbliche con una indicazione di realizzazione per il 2020. Non ci sono stanziamenti a bilancio né una progettazione in stato avanzato e non sarebbe la prima volta che interventi previsti nel piano approvato dalle amministrazioni comunali, poi slittino di anni.
L’intenzione, però, è quella di creare una infrastruttura di tipo turistico in grado di collegare il parco delle Cascate dell’Acqua Fraggia alla zona di Savogno. Non una strada ma un cosiddetto “Fly Emotion”. Un’aerofune, insomma, simile, ma non uguale visto che funzionerebbe solo in un senso, a quella operativa da alcuni anni tra Albaredo per San Marco e Bema in Valtellina. Attualmente il percorso dal fondovalle a Savogno è copribile in due modi. O camminando o attraverso la strada carrozzabile della viabilità agro-silvo pastorale. Strada che ora è stata portata fino a sopra l’abitato del bellissimo, borgo posto sopra le cascate. In funzione anche una teleferica, per il trasporto di materiale, ovviamente, che andrà in dismissione nel giro di poco tempo e non sarà rinnovata.
Ovviamente andrà studiata la fattibilità, non solo economica, dell’intervento, ma l’obiettivo è quello di portare nella zona una cosiddetta “teleferica da gioco” o zip-line. In sostanza una zip-line consiste in un cavo d’acciaio steso tra due punti diversi, generalmente un punto più alto di quello di arrivo per sfruttare la forza di gravità generata dal declino naturale del pendio. Si tratta in poche parole di una vera e propria teleferica o funivia che si utilizza spesso per trasportare persone o cose da un punto all’altro del percorso tramite una semplice carrucola o un sistema a puleggia che, riducendo al minimo l’attrito, consentono di toccare anche alte velocità. Ovviamente tutto a scopo ludico-ricreativo.
Il brivido di volare in un contesto ambientale unico. Un’opera con una ovvia destinazione, quindi, di tipo turistico, visto che già l’area tra aprile e ottobre è una delle più attrattive in Valchiavenna. L’operazione è destinata, se mai si concretizzerà, a far discutere. Come da sempre avviene per ogni intervento riguardante il monumento naturale delle cascate di Borgonuovo. Il costo dell’operazione per il momento è indicativo. Ma non è certo basso. Si parla di un investimento da 200 mila euro, che, ovviamente, vanno trovati.
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