Piuro: dal Mera riaffiora un anello del 1600

Durante alcuni rilievi lungo il fiume Mera, è venuto alla luce un anello d’oro con un grande castone rosso scuro. Un pezzo rinascimentale valutato fra i 5mila e i 28mila euro

L’asta del Mera a Borgonuovo si conferma rivelatrice di reperti dell’antica Piuro, sepolta sotto la frana del monte Conto del 4 settembre 1618. Già in passato erano affiorati dal torrente interessanti reperti ed eccezionale il ritrovamento effettuato in questi giorni dai ricercatori del Politecnico di Milano guidati dalla professoressa Cristiana Achille unitamente a Sergio Castelletti e alla studentessa valchiavennasca Nikole De Stefani. Alla luce è infatti venuto, in modo fortuito, cioè non direttamente connesso alla campagna di scavi in corso al “Mot del Castel”, un anello d’oro con un grande castone rosso scuro, in perfetto stato di conservazione, già sottoposto al vaglio degli esperti che lo hanno attribuito al periodo rinascimentale e quindi probabilmente disperso in seguito alle dinamiche della frana del 1618.

Un pezzo valutato fra i 5mila e i 28mila euro, conservato nella nuova sala delle monete di Palazzo Vertemate Franchi a Prosto di Piuro ed eccezionalmente visionabile in occasione dell’open day agli scavi di Borgonuovo in programma giovedì prossimo, alle 17. «Un ritrovamento che conferma la nostra determinazione nel proseguire con la campagna di scavi aderendo - dice Omar Iacomella, sindaco di Piuro - alla programmazione del progetto Interreg Archeoalps di imminente pubblicazione».

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