Piuro, cascate di Acquafraggia: ad agosto boom di presenze

Il maltempo aveva complicato l’inizio di stagione, ma grazie al mese di agosto si registrano ben 33mila presenze

«Dopo una primavera e una prima parte dell’estate sottotono a causa delle condizioni meteorologiche, ad agosto le Cascate dell’Acquafraggia hanno fatto registrare un boom di presenze impressionante. A fine agosto siamo a 33 mila presenze complessive». Contro le 38 mila circa fatte registrare al termine dell’estate 2023.

Tira un sospiro di sollievo il Comune di Piuro al termine del mese più caldo, in tutti i sensi, della stagione turistica estiva. «A luglio – spiega il sindaco Omar Iacomella – eravamo sinceramente preoccupati per il bilancio complessivo delle Cascate, visti i costi di gestione. Invece un mese di agosto da record ha rimesso le cose a posto». C’è ancora il tempo, soprattutto se in questo mese le condizioni meteo saranno buone, di raggiungere i risultati dello scorso anno.

«Bisogna tenere presente che tra manutenzioni, rifiuti, servizi igienici e personale addetto agli ingressi, le Cascate hanno dei costi molto elevati. Se non riusciamo a coprirli con gli ingressi dobbiamo farlo con i fondi delle casse comunali. Cioè di tutti. I proventi arrivano dagli ingressi, dai parcheggi e dagli affitti delle strutture commerciali presenti nella zona. Parliamo di un bilancio che supera i 200mila euro annui complessivi. Solo i proventi della diga della Val di Lei rappresentano una voce superiore». Ma questa senza esborsi per le casse comunali, ovviamente.

Alla quarta stagione di accesso a pagamento al parco il bilancio per il sindaco di Piuro continua a essere positivo. «Evitiamo i fenomeni di over-tourism, salvaguardiamo il bene, incassiamo dei fondi importanti e diamo lavoro anche ad alcune persone impegnate nelle manutenzioni e negli ingressi, oltre che indirettamente a quelle impegnate nelle attività commerciali e turistiche del territorio. Crediamo che sia un settore importante e un modello vincente di gestione delle risorse naturalistico-turistiche. E credo che altre realtà di questo tipo presenti in Valle presto seguiranno il nostro esempio».

E gli occhi sono, naturalmente, puntati su altre due aree presenti a bassa quota. In primo luogo la “Boggia” di Gordona, mai presa d’assalto come quest’anno, per la quale il Comune ha in programma un progetto di riqualificazione e il lungolago di Mezzola, tra Novate e Verceia. Un’area per la quale, però, il modello Piuro sembra essere più difficilmente esportabile. «Negli ultimi giorni – conclude Iacomella - anche La Repubblica si è occupata di noi, parlando di modello vincente nella gestione del fenomeno dell’over-tourism».

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