Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 09 Settembre 2016
«Più medici in organico va bene
ma siamo contrari alle rotazioni»
Chiavenna: il comitato popolare plaude alle nuove assunzioni per ostetricia-ginecologia. «Serve assolutamente un responsabile per ogni reparto». Nuovo presidio alla Sagra dei crotti.
«Il potenziamento dell’organico è una mossa che va nella direzione giusta e prendiamo atto degli sforzi dell’Azienda socio sanitaria territoriale. Ma alla nostra lettera non ha ancora risposto nessuno, né dalla Regione, né dai vertici delle sanità locale».
La notizia dell’assunzione di un ginecologo per l’ospedale di Chiavenna lascia soddisfatte le rappresentanti del comitato “Insieme per l’ospedale di Chiavenna-Ostetricia e ginecologia”. Un gruppo fondato in primavera da tre donne del posto – Pamela Ghiggi, Elisa Casati e Natalia Panatti – e attivo nella difesa del presidio e in particolare del reparto, che in pochi mesi ha raccolto il supporto di 5200 cittadini attraverso una petizione e migliaia di like e interazioni su Facebook.
La loro voce torna a farsi sentire dopo la conferma per cinque anni alla guida dell’Ostetricia e ginecologia aziendale per Federico Spelzini, affiancata dalla stabilizzazione con contratto a tempo indeterminato per due ginecologi, Alfredo Rizzuto e Roberto Cirillo, che sarà assegnato a Chiavenna. Ma c’è anche l’assunzione, a breve, tramite avviso pubblico, di altri due medici da assegnare allo staff dell’Ostetricia. «L’incremento dell’organico è senza dubbio una notizia incoraggiante, ci pare di capire che sul fronte dei numeri si faccia il possibile per rispondere ai bisogni – spiegano dal comitato -. Però noi riteniamo che sia necessaria la presenza di un responsabile per ogni presidio. La rotazione dei medici su più sedi non ci convince in pieno, perché rappresenta un freno alla conoscenza del personale e del reparto. Finché è temporanea ci può anche stare, ma non vorremmo che diventi strutturale. La strada che può portare a una soluzione efficace, ovvero alla piena funzionalità del reparto, come avveniva fino al recente passato, insomma, è ancora lunga».
Sondalo e Chiavenna, due punti nascita su tre della provincia di Sondrio, all’inizio dell’anno erano tornati nel mirino per il fatto di non raggiungere la soglia dei 500 parti l’anno, considerato che sono stati pari a 300 a Sondalo, e a 224 a Chiavenna, lo scorso anno, con un leggero calo, peraltro, rispetto al 2014 su entrambi. «Certamente la deroga è quello che vorremmo e siamo ben consapevoli del fatto che l’azienda non c’entri con questa specifica situazione che, in pratica, condiziona il futuro della struttura». Non c’è soltanto soddisfazione nelle reazioni del Comitato, che proprio un mese fa si era rivolto all’Asst e all’Ats per chiedere un confronto diretto. «Sono arrivate rassicurazioni, ma sempre a mezzo stampa. Non c’è stata alcuna risposta né dalla Regione né dai vertici della sanità locale. Sarebbe stato bello e sarebbe ancora positivo avere un confronto diretto o almeno una risposta scritta. Non a noi, ma ai 5200 cittadini che hanno firmato la petizione».
Intanto continua l’impegno a supporto del reparto. Dopo la bancarella allestita nello scorso fine settimana a Gera Lario in occasione di un raduno di camion, nel prossimo weekend il comitato sarà presente a Chiavenna alla Sagra dei crotti. L’obiettivo è duplice: sensibilizzare la popolazione e raccogliere fondi per l’ospedale.
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