Piantedo: arriva in ritardo in studio perché impegnato in un’altra visita, medico picchiato dal figlio di una paziente

Contro l’aggressore Claudio Romano ha sporto denuncia e l’episodio violento è stato ripreso dal sistema videosorveglianza

«Mio malgrado sono finito al centro di uno di quegli episodi che purtroppo sono all’ordine del giorno per chi svolge mansioni sanitarie e che stanno diventando frequenti anche dalle nostre parti, fare il mestiere sta diventando difficile anche su questo fronte e non nascondo, nonostante anni filati via lisci di ambulatorio anche serale, che adesso qualche timore comincio ad averlo anch’io». Claudio Romano, delebiese d’adozione, è medico di famiglia in Valtellina da 35 anni e svolge la professione da 40.

L’altro pomeriggio stava andando come consuetudine all’ambulatorio di Piantedo. Doveva ancora indossare il camice quando prima è stato insultato e poi malmenato dal figlio di una paziente che lo ha colpito al torace. L’aggressione gli è costata 15 giorni di prognosi accertati dal punto di primo intervento di Morbegno. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri della stazione di Chiavenna che hanno sedato gli animi e messo fine alla situazione ormai degenerata, ma che poteva finire anche peggio.

Contro l’aggressore li medico ha sporto denuncia e l’episodio violento è stato ripreso dal sistema videosorveglianza posto all’esterno dei locali dove sono avvenuti i fatti. «Non lo nego, mi sono spaventato -racconta il dottore- quel pomeriggio sono stato impegnato in una prestazione domiciliare che mi ha portato via più tempo del previsto, così sono arrivato in ambulatorio oltre l’orario di visite». Ad aspettarlo all’ingresso c’era il figlio di una paziente «doveva ritirare una semplice ricetta per un antibiotico utile per la tonsillite della mamma, ma subito è andato in escandescenze, è partito con delle ingiurie insultandomi per il ritardo , poi ha cominciato a spingermi e quindi ha sferrato dei pugni davanti alla porta e poi su di me. Mentre cercavo di tranquillizzarlo consegnandogli anche la ricetta, sono riuscito a chiamare i carabinieri, è arrivata la pattuglia di Chiavenna. L’uomo, marocchino di Colico già noto alle forze dell’ordine per rissa, mi ha pure minacciato: mi sono sentito dire che mi avrebbe ridotto in carrozzina se solo fossi stato più giovane. L’arrivo dei carabinieri è stato provvidenziale lo hanno invitato a desistere viste anche le ripercussioni più severe adesso in vigore per chi si macchia di lesioni simili».

E rimarca sconsolato: «Adesso rientro nella casistica dei sanitari maltrattati sul posto di lavoro. L’uomo mi ha colpito al torace e ho avuto una distorsione al polpaccio. Ho sempre fatto ambulatorio alla sera, mai avuto problemi, ma ora non sono più così sereno, un po’ di paura a essere sincero ce l’ho, anche se fortunatamente è la prima volta che mi capita una cosa del genere e spero sia anche l’ultima. Malauguratamente però parlando con colleghi di Sondrio queste situazioni anche nella nostra tranquilla Valtellina non sono più così rare».

Lo spazio dei medici di Piantedo è videosorvegliato e le immagini sono a disposizione delle forze dell’ordine , «dalla quali -termina Romano- ho avuto un supporto notevole. Questo però non dovrebbero mai succedere, in tutta Italia noi medici e sanitari siamo sempre più vessati e maltrattati»

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