Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 11 Marzo 2019
Perde orecchino a Chiavenna, la “sua” città glielo ritrova grazie ai social
Una anziana maestra chiede aiuto ai convalligiani per ritrovare il gioiello. Il tamtam ha funzionato.
Un orecchino dal grande valore affettivo perduto nel centro della Chiavenna tanto amata, il tamtam in rete che dura un mese e infine il monile che torna alla proprietaria grazie a una catena di convalligiani. È la storia accaduta ad Irene: originaria di Prata Camportaccio ma trasferitasi a Sondrio dopo il matrimonio, 90 anni appena compiuti, alle spalle una vita da insegnante di cui ha mantenuto piglio e curiosità.
Lontana da decenni dalla sua Valchiavenna dove ha insegnato prima a San Cassiano alle “poste elementari” e poi alle scuole medie di Chiavenna, Irene è stata - unica donna - tra i fondatori negli anni ’60 della Famiglia Ciavenasca di Sondrio, sodalizio rappresentato oggi da lei e Giorgio Scaramellini, nata per mantenere radici e tradizioni della Valle di origine anche in quanti l’avevano lasciata. Quel legame con la propria terra Irene non lo ha mai perso e insieme alla sua famiglia non ha voluto mancare, lo scorso 13 febbraio, alla visita a Chiavenna in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita del poeta Giovanni Bertacchi.
Accolta a Palazzo Pretorio da una delegazione di alunni della scuola media accompagnati da un’insegnante, Irene ha visitato la mostra dei lavori realizzati per l’occasione da bambini e ragazzi delle scuole della città tra cui spiccava però il suo quaderno datato 1942 con i pensieri scritti da lei dopo aver preso parte insieme ai compagni di classe ai funerali del poeta Bertacchi. Insieme all’amico Guido Scaramellini, presidente del Centro studi storici valchiavennaschi, e affiancata dai nipoti chiavennaschi che non hanno voluto mancare all’occasione della sua visita, è trascorso il resto della giornata che si è chiuso nel pomeriggio a Palazzo Pestolazzi. E proprio fuori dal palazzo ha perso uno degli orecchini che indossava, ultimo monile in ricordo del marito. Un neo in una giornata per il resto ricca di emozioni, che ha spinto la nuora che l’aveva accompagnata in quell’occasione a tentare la via dei social per ritrovare il gioiello.
Il 15 febbraio condivide su Facebook la foto dell’orecchino, ma passano settimane e le speranze scemano, finché domenica scorsa una donna scrive alla nuora di Irene e annuncia che l’orecchino è al bar Vicini. Un anziano lo ha ritrovato fuori dal palazzo e lo ha portato alla cameriera con l’idea di farle un dono. La cameriera ha scelto di conservarlo nel locale nella speranza che si facesse vivo il proprietario e la catena solidale è proseguita: una signora lo ha notato e ne ha parlato con un’amica che ha ricordato quel post letto su Facebook giorni prima. Ha contattato la nuora di Irene e l’orecchino è tornato alla proprietaria, felicissima per questo ennesimo regalo della “piccola patria” cantata da Bertacchi e dei suoi abitanti.
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