
Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 27 Luglio 2016
Passo Spluga aperto per tutto l’anno
Don Case: «Così sia»
Obiettivo evitare la chiusura invernale: «Speriamo siano capaci i nostri amministratori»
D’estate il Passo Spluga è aperto e sui tornanti viaggiano auto, moto, pullman, caravan e biciclette. Il flusso nelle due direzioni – Chiavenna e Splugen – è sempre molto rilevante. E allora, anche se la stagione invernale è lontana, dalla Valle Spluga arriva un nuovo appello all’apertura prolungata del valico.
L’obiettivo è chiaro: evitare che da novembre a maggio la sbarra resti abbassata, con la conseguente necessità di passare da Chiavenna e dallo Julier per andare a Coira e da Porlezza per scendere verso il Ticino e la Val Mesolcina. A formulare la richiesta è Giovanni Case, parroco di Isola, prete di montagna che sin dall’arrivo nella frazione di Madesimo ha a cuore questa vicenda. Nei mesi scorsi si era rivolto alle istituzioni, puntando anche su una raccolta di firme, per riportare questa esigenza al centro dell’attenzione.
Ma a dire il vero il tema non aveva scaldato il dibattito politico e istituzionale. Qualche notizia confortante, almeno a livello di discussione, dal fronte dei collegamenti italo-svizzeri c’è, in questo periodo, ma è relativa al progetto del traforo della Mesolcina. Nelle sedi istituzionali si discute del progetto.
Ma finché si rimane ai progetti, spesso costosi e destinati a rimanere nei cassetti, c’è poco da sorridere. Il prete di Isola punta sul concreto e lo scrive chiaramente sul bollettino parrocchiale. La premessa principale è rappresentata dalla presenza di impianti da sci, nella stagione invernale, sul tracciato della cantonale che scende verso Splugen.
«Nessuno di noi ha intenzione di rovinare i loro impianti – spiega entrando nel merito il parroco -. Vorremmo semmai collegare la Skiarea di Madesimo con le piste di Splugen, ampliando le opportunità per tutti».
Non c’è spazio per troppe illusioni. «Puntare al passo aperto è un’impresa difficile anche oggi e occorrono persone di speciali qualità e sensibilità umane - aggiunge -. Amministratori decisi, capaci di sfidare i venti contrari perché convinti che sia una buona impresa. Non ci resta che sperare che gli amministratori capaci siano quelli che abbiamo ora e di non doverne aspettare altri». Ora don Case chiede agli interessati di inviare i loro pareri alla parrocchia. Poi verrà organizzata una riunione aperta alla partecipazione di residenti e turisti.
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