Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 31 Gennaio 2018
Parco minerario, tutto è fermo a Novate
In Tribunale fissata però l’udienza
Il 28 febbraio il giudice deciderà se rinviare o meno a processo gli indagati.
Intanto il progetto è al palo, manca la decisione del Tar. Fermo anche il tavolo sulla bonifica.
Il progetto di Parco Minerario è fermo, e sulla vicenda c’è un ricorso al Tar di Novate Mineraria contro la Comunità Montana, il tavolo di lavoro per lo studio delle ipotesi di bonifica dei siti contaminati da metalli pesanti, cromo esavalente in testa, non è mai stato convocato dopo essere stato annunciato in pompa magna a marzo dello scorso anno, ma sulla vicenda dell’ex stabilimento siderurgico della Falck di Novate Mezzola qualche novità c’è. Convocata per il 28 febbraio, infatti, l’udienza preliminare a conclusione delle indagini avviate ormai quasi un anno e mezzo fa e che hanno avuto nell’incidente probatorio di luglio sui piezometri messi sotto sequestro nell’aprile il momento culminante.
La Procura indaga sui piezometri di rilevazione della presenza di agenti inquinanti e su eventuali manomissioni degli stessi. Un’indagine che ha riguardato, ovviamente, le proprietà dell’area ma che potrebbe interessare anche eventuali comportamenti omissivi di parte pubblica. Proprio l’inchiesta sembra la causa principale dello stallo in cui versa il celebre tavolo di confronto sulla bonifica.
A marzo 2017 era arrivata dalla Provincia di Sondrio la promessa di istituzione del tavolo e l’invito a nominare dei propri delegati fu esteso a tutti gli attori coinvolti: dagli enti pubblici alle associazioni di categoria fino a quelle che si battono da quattro anni ormai contro il progetto di ritorno all’attività produttiva nello stabilimento di Novate. Un passaggio previsto da quello stesso accordo di programma che costituisce la base fondante del progetto del Parco Minerario del San Fedelino.
Un accordo di programma, però, di fatto bloccato. Da mesi, infatti, va avanti il braccio di ferro tra Comunità Montana Valchiavenna e la società proponente Novate Mineraria. L’ente comprensoriale, a cui fa capo lo Sportello Unico per le Attività Produttive, ha rilasciato al termine delle conferenze dei servizi un “assenso sostitutivo del permesso di costruire” e non, come richiesto dalla società, il permesso vero e proprio. Da qui la decisione di ricorrere al Tar che, di fatto, ha bloccato tutto. Tanto che comincia a serpeggiare in valle l’idea che il progetto non andrà mai in porto.
«Molto probabilmente – commenta il sindaco di Novate Mezzola Mariuccia Copes – il tavolo di confronto sulla bonifica è bloccato per questa situazione. Per l’indagine, prima di tutto. Da parte nostra, ma credo che sia così anche per gli altri soggetti coinvolti, abbiamo provveduto subito a nominare la nostra rappresentanza per il tavolo, ma da allora non si è più saputo niente. L’ultimo incontro a cui abbiamo partecipato, che non riguarda però la bonifica, è stato quello della conferenza dei servizi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA