Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 16 Febbraio 2017
Palazzo Pestalozzi: Chiavenna ci riprova, nuovo bando in vista
Bocciato in passato, rispunta il progetto. Trussoni: «Vogliamo creare nuove opportunità». E per le cantine allo studio un canone vantaggioso.
È passato un anno dal bando per la manifestazione di interesse, ma nonostante il silenzio di questi mesi l’idea non è stata abbandonata. Il Comune di Chiavenna vuole ancora affittare il piano terra di Palazzo Pestalozzi destinando gli spazi alle attività di somministrazione di alimenti e bevande o produzioni artigianali di valore locale prevedendo la valorizzazione delle cantine interrate, attraverso investimenti che ne consentano l’accessibilità e la fruibilità. Un bar-ristorante vocato sulle produzione locali, insomma. Un’idea già proposta lo scorso anno e che sembrava caduta nel dimenticatoio.
Un’idea anche avversata da alcuni degli operatori dello stesso settore presenti in città. Il momento è difficile, questo è il ragionamento, e non sia l’ente pubblico a promuovere la nascita di nuova concorrenza. «Capiamo le preoccupazioni dei baristi – spiega il vicesindaco di Chiavenna Davide Trussoni – ma il nostro obiettivo è creare opportunità di lavoro e in questo caso di riqualificazione di spazi pubblici di valore».
Si arriverà al bando di gara, insomma, che spiega il vicesindaco «ricalcherà grosso modo il bando per la manifestazione di interesse. Lo scorso anno abbiamo avuto parecchi soggetti interessati. Alcuni erano proprio i baristi già operanti in città».
Palazzo Pestalozzi è sicuramente sottoutilizzato. Viene usato solo dal Centro Studi Storici Valchiavennaschi, per qualche matrimonio o incontro culturale. Gli spazi a piano terra, 170 metri di superficie a destinazione commerciale, e sotterranei, con alcune delle cantine più belle di tutto il centro storico, sono vuoti.
Lo scorso anno l’immobile è stato oggetto di un intervento di restauro conservativo, che ha riguardato la parte muraria ma anche, ad esempio, il cortile interno affacciato sul fiume Mera. Dal punto di vista dell’investimento del soggetto che entrerà, sempre che ci sia ancora la disponibilità sul mercato, bisognerà capire come sarà il bando. C’è la possibilità che non si tratti di un semplice bando per la locazione, infatti.
L’amministrazione ha intravisto la possibilità di accedere a un finanziamento, poi non concretizzatosi, per mettere mano all’accessibilità delle cantine. Probabile che l’intervento sarà contenuto nel pacchetto del bando, che arriverà in primavera, con la possibilità di scomputare i costi sostenuti dal privato dal canone d’affitto.
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