Cronaca / Valchiavenna
Martedì 07 Giugno 2016
Ostetricia e Ginecologia all’ospedale di Chiavenna, parte la raccolta firme
Il gruppo nato sul web: «Cerchiamo negozi, bar, farmacie disponibili ad appoggiarci per lasciare i moduli da firmare. L’ideale sarebbe un punto per ogni paese, almeno dalla valle Spluga a Dubino, a Chiavenna più di uno! Condividete, anche fuori da Facebook».
«A giorni definiremo dove, come e quando iniziare una raccolta firme per riavere il reparto in sicurezza, con tutti i servizi attivi e che, quindi, come tempo fa, si contraddistingua per la sua eccellenza. Nel frattempo cerchiamo negozi, bar, farmacie disponibili ad appoggiarci per lasciare i moduli da firmare. L’ideale sarebbe un punto per ogni paese, almeno dalla valle Spluga a Dubino, a Chiavenna più di uno! Condividete, anche fuori da Facebook».
È il post firmato da Pamela Ghiggi Persenico, Elisa Casati e Natalia Panatti, amministratrici del gruppo pubblico “Insieme per l’ospedale di Chiavenna, reparto di Ostetricia e Ginecologia”, inserito domenica mattina e che ha subito contagiato i 2.228 membri del gruppo. Tant’è che sono subito fioccati i “like”, 76, le condivisioni, 58, e le disponibilità a mobilitarsi alla ricerca di esercizi commerciali cui lasciare i moduli.
Emblematico il primo post in risposta all’appello, quello di Silvia Zecca che si domandava perchè non andare oltre Dubino «secondo me in bassa Valtellina qualche numero si può fare!», scriveva. Tant’è che un feedback si è avuto subito da Rogolo e, addirittura, da Tirano, Moreno Bianchi, si è detto disponibile a chiedere a qualche commerciante del posto «dato che, anche qui, abbiamo già perso l’ospedale...». Per non sbagliare, Barbara Micheroli si è impegnata a cercare “sponsor” a Sorico, realtà dell’AltoLario da cui, pure, giungono in Valchiavenna pazienti.
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