Niente munizioni al piombo nelle aree Natura e stop alla caccia nei valichi di montagna a tutela provvisoria. Ci sono anche i divieti insieme alle date e agli orari, alle modalità e al numero massimo di doppiette ammissibili complessivamente in ciascun comprensorio nel Calendario venatorio provinciale 2024/2025 approvato nei giorni scorsi dal presidente della Provincia Davide Menegola e affisso all’albo pretorio dell’ente. Un calendario che, tra le altre cose, «a seguito delle evidenze sempre più chiare dei gravi danni da avvelenamento da piombo, in particolare nei confronti dei rapaci ai vertici delle catene alimentari», introduce il divieto di uso di munizionamento al piombo per la caccia agli ungulati in tutti i siti Natura 2000 presenti sul territorio provinciale. Trentatré in tutto quelli elencati nella delibera provinciale: Val Federia, Valle della Forcola, la Allaccia - Pizzo Filone, passo e monte di Foscagno, monte Vago - Val di Campo - Val Nera, Val vVola bormina - ghiacciaio di Cima dei Piazzi, monte di Scerscen - ghiacciai di Scerscen e monte Motta, Disgrazia - Sissone, Bagni di Masino - Pizzo Badile, Val di Mello - Piano di Preda Rossa, Bagni di Masino - Pizzo Badile - Val di Mello - Val Torrone - Piano di Preda Rossa, Val di Togno - Pizzo Scalino, da monte Belvedere a Vallorda, rifugio Falk, Val Fontana, Val Zerta, Val Bodengo, Val Lesina, Valle del Bitto di Gerola, Valle del Bitto di Albaredo, Val Tartano, Val Madre, Val Cervia, Valle del Livrio, Val Venina, Valle d’Arigna e ghiacciaio di Pizzo di Coca, Val Bondone - Val Caronella, Val Belviso, Orobie valtellinesi, Val Viera e cime di Fopel, Motto di Livigno, Val Saliente, Val Codera e Valle dei Ratti - cime di Gaiazzo.
A stabilire l’indice massimo della densità venatoria regionale in Zona Alpi è il decreto della Regione Lombardia secondo cui deve esserci un cacciatore ogni 47,06 ettari. In provincia di Sondrio il territorio agro-silvo-pastorale utile alla caccia, tolti gli ettari del Parco nazionale dello Stelvio, delle aziende faunistico-venatorie, delle oasi di protezione, delle zone di ripopolamento e cattura, degli ambiti protetti individuati dal Consorzio Parco orobie valtellinesi, risulta essere di 208.756 ettari. Pertanto il numero massimo di cacciatori ammissibili è di 4.218 ripartiti in 706 in Alta Valtellina, 637 a Tirano, 1.272 a Sondrio, 783 a Morbegno e 1.083 a Chiavenna. Nel calendario venatorio c’è anche la specifica sulla caccia nei valichi montani: «A seguito della sentenza non definitiva del Tar Lombardia del 20 febbraio 2024 - si legge -, l’attività venatoria è vietata entro una distanza di 1000 metri dai seguenti valichi montani sottoposti a tutela provvisoria: Passo Ca’ San Marco e Bocchetta di Chiaro. Gli stessi potranno subire variazioni in seguito alla decisione del Tar, successivamente alla seduta fissata per il 23 ottobre 2024». Nella stagione 2024/2025, ci saranno però due giornate di caccia integrative nei mesi di ottobre e novembre per le specie tordo bottaccio, tordo sassello, cesena e merlo nel territorio provinciale secondo quanto comunicato dall’Ispra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA