Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 14 Settembre 2017
Novate, Parco minerario al palo
«In 5 mesi nulla è cambiato»
La società Novate Mineraria è ancora in attesa di ricevere il permesso di costruire dallo sportello unico.
Sono passati cinque mesi dalla notizia dello scontro tra la società Novate Mineraria Srl e lo Sportello Unico per le Attività Produttive della Comunità Montana Valchiavenna, un servizio associato a livello comprensoriale, per il mancato rilascio del permesso di costruire per il primo ambito del progetto di Parco Minerario del San Fedelino, quello riguardante lo stabilimento ex Falck, e la situazione è rimasta la stessa: «Ribadiamo – spiega il direttore della società di escavazione Dario Comini – che senza quest’atto per noi è impossibile partire con i lavori di realizzazione dell’ambito produttivo. Rimaniamo in attesa che qualcuno ci faccia sapere qualcosa».
Stessa lamentela di maggio, quando la società accusò gli enti locali di essere lenti e provocare la perdita di importanti commesse e opportunità di business. Arrivando a paventare, cosa che oggettivamente a tanti farebbe solo piacere, l’abbandono del programma.
In cinque mesi non c’è stata una svolta né in un senso né nell’altro per il contestatissimo progetto di riconversione industriale dell’ex stabilimento siderurgico in un centro per la produzione di ballast e conci per gallerie.
L’obiettivo era partire con la produzione per l’inizio dell’anno prossimo. Obiettivo che ora è diventato irraggiungibile, visto che la stessa società aveva stimato in sette mesi il tempo necessario per completare gli interventi all’interno del sito. Lo scontro sembra essere più burocratico che politico o riguardante la scelta di fondo. L’iter per il progetto è in stato avanzatissimo. Nonostante ricorsi, indagini e una ferma opposizione di associazioni ecologiste e comitati popolari. A maggio la Comunità Montana aveva spiegato il mancato rilascio del titolo con la necessità di recepire nel progetto alcune prescrizioni. Un fattore negato dalla società, che aveva rimarcato di aver ottemperato a tutte le richieste.
Le prescrizioni
«In questi giorni – ha commentato sinteticamente il presidente della Comunità Montana Flavio Oregioni – faremo tutte le verifiche necessarie, ma come organo politico ci risulta ci fossero delle prescrizioni da accettare prima di poter procedere con il rilascio del permesso di costruire».
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