Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 25 Novembre 2016
Negozi, ricetta per non chiudere
«Un anno di esenzione dalla Tari»
L’assessore Giacomini illustra le iniziative che Chiavenna vorrebbe attuare. «Possiamo fare leva sugli strumenti locali e continueremo a confrontarci con gli imprenditori».
«Purtroppo i Comuni non hanno la bacchetta magica, ma facciamo tutto il possibile per aiutare i piccoli negozi». Tocca ad Andrea Giacomini, assessore al Turismo del Comune di Chiavenna, il compito di illustrare le possibili mosse dell’amministrazione per salvare le piccole attività commerciali. La situazione è complicata: i cartelli con le scritte “vendesi”, “cedesi attività” o affittasi sono una trentina nelle vie del centro e in quelle limitrofe. E l’aumento, come se non bastasse, è costante. Mese dopo mese, nuovi cartelli compaiono sulle vetrine di negozi – od ormai ex negozi – di abbigliamento, oggetti per la casa ed elettronica, solo per citare alcuni esempi.
Alla base di questa situazione, secondo l’analisi di Giacomini, ci sono vari fattori. Alcuni sono locali «come il costo degli affitti e la concorrenza della grande distribuzione organizzata», altri sono legati «a dinamiche molto più vaste come il commercio online e a veri e propri colossi come Amazon». L’amministrazione punta su tre azioni. La prima è legata alla riduzione delle tasse, cominciando dai rifiuti.
«Noi possiamo intervenire sulle questioni locali, nel limite degli spazi che ci garantiscono le normative - premette l’assessore -. Sul fronte delle tasse, l’unico strumento a disposizione è quello della Tari. Abbiamo proposto l’esenzione totale alle attività aperte nel 2016 del commercio e dell’artigianato di servizi, dalla data d’apertura, per un anno. Finora hanno presentato la domanda quattro aziende e una decina di imprenditori hanno chiesto informazioni. Faremo i conti alla fine dell’anno».
Non si tratta di un risparmio in grado di fare la differenza, ma comunque di cifre interessanti. Si va dai 13,50 euro al metro quadrato dei bar ai 5 di alcuni negozi. «Intanto prosegue il confronto con i commercianti per comprendere a fondo i loro bisogni e acquisire le loro proposte iniziato dopo la sagra dei crotti. Ad esempio abbiamo preparato il regolamento relativo alle sagre con il loro contributo. Vogliamo portare avanti questo percorso condiviso».
C’è una chiara consapevolezza: la presenza di negozi è un punto fondamentale per l’attrattività turistica di un centro storico, soprattutto nei confronti dei visitatori provenienti dalla Svizzera. «Noi non abbiamo la bacchetta magica, lo ribadiamo. Ma nel limite del possibile vogliamo rendere competitivo il centro storico, arricchendo il calendario delle iniziative. Per il periodo natalizio, ad esempio, si partirà sabato 3 dicembre e si andrà avanti con un calendario fitto di appuntamenti».
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