Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 18 Novembre 2024
Movida notturna in Valle: cinque ragazzi finiscono nei guai
Accertamenti all’esterno di un pub e sulle strade. «Collaborazione dal locale». Le accuse: ubriachezza molesta, guida in stato d’ebbrezza e sotto l’uso di stupefacenti
Continua senza sosta l’attività di controllo notturno dei locali pubblici dei carabinieri della Compagnia di Chiavenna, ora guidata in reggenza dal luogotenente Gim Toni De Masi. Dopo il maxi-blitz dello scorso fine settimana a Piussogno, frazione di Cercino, sfociato nella chiusura a tempo indeterminato - almeno finchè non verranno risolte alcune criticità ritenute sanabili - della discoteca Movì Disco Hub per una serie di presunte irregolarità, nella notte fra sabato e domenica una quindicina di carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia, coordinati dal comandante, luogotenente Giuseppe Cacicia, insieme a una pattuglia giunta dalla caserma di Delebio e a un paio di agenti della Polizia Locale, hanno effettuato controlli nel caratteristico pub-birreria Il Sorel in corso Pratogiano a Chiavenna.
Le attenzioni si sono concentrate, in particolare, su chi sostava all’esterno, consumando un panino, un toast, una birra o raggiungeva l’ambiente, tra i più iconici della movida valchiavennasca, in auto. «Il titolare ha offerto la massima collaborazione e i vigili urbani ne hanno verificato la correttezza delle licenze. Siamo intervenuti anche su sollecitazione di alcuni residenti nei condomini vicini, disturbati nel sonno, solitamente il venerdì e il sabato, sino alle 3, perché tanti giovani si ammassano all’esterno e gli schiamazzi sono frequenti. Abbiamo controllato le generalità di oltre una settantina di avventori. Periodicamente riceviamo lamentele e allora si interviene», fanno sapere dal Comando Compagnia.
«Erano circa duecento»
Tre i giovani finiti nei guai per ubriachezza molesta, uno per guida sotto l’effetto di alcolici e un altro al volante dopo avere consumato sostanze stupefacenti. «Tre settimane fa sono venuti gli agenti della questura di Sondrio con quelli di Milano - dichiara Cristian Sciaini, 48 anni, gestore del bar Il Sorel -; nel dicembre del 2023 la Polizia mi fece chiudere per alcuni giorni, applicando l’articolo 100 per la presenza di soggetti poco raccomandabili e per risse. Ma mica posso chiedere il certificato penale ai miei clienti: io collaboro sempre con le forze dell’ordine se mi rendo conto di qualcosa che non va. In ogni caso non ebbi alcuna sanzione, proprio perché privo di colpe. Sabato notte sono arrivati i carabinieri e hanno effettuato tutte le loro verifiche. Hanno riguardato anche il mio personale: alla sera lavoriamo in 4, me compreso. La mattina siamo in due. Non abbiamo cucina, quindi prepariamo affettati misti, toast, assaggi di formaggi del territorio. Sabato ci saranno stati circa 200 ragazzi: era finita la partita della squadra di hockey e i tifosi vengono qui».
Le serate da noi
«A dicembre -aggiunge Sciaini - sono 18 anni che gestisco il Sorel di Pratogiano. I ragazzi trascorrono qui le serate, soprattutto nei fine settimana. E così, da anni, non ci sono più stragi del sabato sera sulle strade della Valchiavenna. Prima, quando il locale non c’era, si spostavano in macchina a Colico o Morbegno. E anche i genitori sono più tranquilli. Quando fui chiuso dalla questura, per responsabilità non mie, tante mamme e papà mi chiamarono per esprimermi la loro vicinanza».
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