Monte Piazzo, la denuncia del Pd: «La provincia di Sondrio non sia isolata»

Il segretario dem Iannotti e il consigliere regionale Fragomeli chiedono chiarimenti al Pirellone nel caso la galleria non fosse più percorribile

«Cosa intende fare Regione Lombardia se la galleria del Monte Piazzo non fosse più percorribile? La provincia di Sondrio non può continuare ad essere isolata».

Lo chiedono Gianmario Fragomeli, consigliere regionale del Pd, e Michele Iannotti, segretario provinciale del medesimo partito, all’indomani dell’incontro di venerdì scorso a Nuova Olonio di Dubino in cui è emersa tutta la criticità del tracciato e in particolare la fragilità della galleria Monte Piazzo su cui è in atto un intervento di consolidamento da 55 milioni di euro oltre a 22 per l’impiantistica, pronto per il gennaio 2026, ma per un manufatto della durata massima di 15 anni in quanto insiste su un cono di frana che non lascia affatto tranquilli.

«Siamo fortemente preoccupati e lo siamo da tempo - dice Iannotti -, perché i continui disservizi sulla linea ferroviaria che collega Milano con Sondrio e Chiavenna e le frequenti interruzioni della statale 36 dello Spluga stanno portando ad un isolamento costante di Valtellina e Valchiavenna, con forti ripercussioni socio economiche territoriali. E le cause sono da ricercare innanzitutto sull’incapacità politica di programmare. I tecnici Anas ci dicono che tra 15 anni ci saranno problemi lungo questo tratto di strada fondamentale per il collegamento con la nostra provincia? Regione Lombardia metta in atto, quindi, ciò che deve e lo faccia in tempi certi per evitare, come sempre, di mettere le pezze dopo».

Gianmario Fragomeli ha già presentato un’interrogazione alla Giunta regionale in tema da parte del gruppo consigliare del Pd «a risposta scritta - dice il consigliere dem - in cui ci si spieghi i programmi regionali per questa infrastruttura, importante per l’alto lago lecchese e per la provincia di Sondrio, al di la del periodo dei giochi olimpici».

Nella pratica il Pd «ha chiesto a Regione Lombardia - incalza Iannotti -, se ha intenzione di commissionare ad Anas uno studio per ipotizzare valide alternative. E soprattutto se pensa di convocare un tavolo con tutti gli stakeholders coinvolti per ragionare sugli scenari futuri».

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