«Messa di Natale, l’ora non conta
Anche se non è a mezzanotte»

La sera della vigilia niente funzioni a mezzanotte: dovranno finire entro le 22 per il coprifuoco

Anche le celebrazioni religiose del Natale dovranno adeguarsi al coprifuoco, confermato dal più recente Dpcm alle 22 anche per la vigilia. Dovrà così essere anticipato l’orario delle Messe che tradizionalmente erano celebrate a mezzanotte in molti luoghi.

Mercoledì, in occasione di una sessione straordinaria del consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, è stato ribadito che per la Messa nella notte «sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto coprifuoco».

Un’indicazione accolta con naturalezza anche dalle comunità della nostra provincia. «Ciò che conta davvero è celebrare il Natale - afferma monsignor Andrea Caelli, arciprete di Chiavenna -, non tanto il poterlo fare a mezzanotte. Quello è un aspetto della tradizione, che pure ha un valore, ma ora passa in secondo piano. Perché prima viene il rispetto delle regole, che sono a servizio delle persone e della loro salute».

A Chiavenna già gli anni passati c’erano diverse celebrazioni nella sera della vigilia di Natale. «Quest’anno le anticiperemo - riferisce monsignor Caelli -, sperando di riuscire ad accogliere in sicurezza coloro che vorranno parteciparvi, senza rischiare che qualcuno debba rimanere fuori al freddo».

Anche per don Fabio Fornera, da poche settimane arciprete di Bormio, «il problema dell’orario non esiste».

Secondo il sacerdote, quella della Messa a mezzanotte «è una tradizione che già stava diminuendo, così come sono in diminuzione i fedeli che vi partecipano. L’importante - aggiunge - è poter celebrare la Messa e troveremo il modo di farlo prima del coprifuoco, anche se una domanda sorge sul suo senso. Da un lato si capisce che è forse l’unico strumento che si ha per non favorire gli assembramenti che si possono creare la sera, ma se la Messa si può fare con le distanze e il rispetto delle norme di giorno, lo si potrebbe fare allo stesso modo anche la sera».

Poter celebrare il Natale è ciò che conta anche per don Christian Bricola, arciprete di Sondrio. «Quest’anno - afferma -, Natale sarà meglio di Pasqua, quando abbiamo celebrato senza fedeli, in televisione. Ora invece sono contento che potremo celebrare le Messe con chi vorrà, negli orari consentiti, e… aspetto tutti a braccia aperte!».

Nel capoluogo, per andare incontro alle esigenze di quanti più fedeli possibile, saranno celebrate le Messe della vigilia in tutte le chiese della città. «Poi ci saranno le Messe della notte in un orario che permetta di rientrare a casa prima del coprifuoco - riferisce don Bricola -. Probabilmente aggiungeremo anche altre celebrazioni il giorno di Natale. Un’eccezione rispetto al solito, ma un’eccezione che conferma la regola, a cui speriamo di poter tornare il prossimo anno».

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