Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 18 Settembre 2015
Massi in strada, treni e frontalieri fermi
Le piogge torrenziali ieri pomeriggio hanno causato colate di sassi e fango a Prata Camportaccio. Trenord blocca la circolazione e istituisce un servizio sostitutivo. Anche a Vicosoprano un evento simile.
Un boato molto prolungato, difficile confonderlo con un tuono. Un rumore sordo, provocato dai sassi che rotolavano a valle e accompagnato da un odore pungente di terra fangosa.
È quanto accaduto ieri nel primo pomeriggio al confine tra Prata Camportaccio e Chiavenna, dove dal versante sinistra della bassa Valchiavenna si sono staccati alcuni sassi di grosse dimensioni. Solo uno ha raggiunto la sottostante linea ferroviaria che collega Chiavenna a Colico, ma all’altezza della galleria e ha finito per scavalcarla.
Le Ferrovie dello Stato hanno deciso comunque di chiudere prudenzialmente la linea. Immediatamente Trenord ha provveduto a mettere a disposizione autobus sostitutivi: «La situazione per quanto riguarda la ferrovia è tranquilla – spiega il vicesindaco di Chiavenna Davide Trussoni – ma occorrerà attendere il sopralluogo con il geologo (in programma oggi, ndr) per valutare la riapertura. I massi non hanno interessato la sede ferroviaria, fermandosi prima tranne che per un masso di circa un metro cubo».
Chiusa questa emergenza per Chiavenna se ne è aperta un’altra. Poco distante, infatti, una colata di fango e acqua ha invaso la pista ciclabile che collega Chiavenna a Prata Camportaccio passando per Tanno. L’amministrazione ha subito chiuso la pista con un’ordinanza. Passaggio interdetto, ovviamente, anche per chi proviene da Prata come per i sentieri Dona-Deserto e Tanno-Dona con un’altra ordinanza di Prata Camportaccio.
È andata decisamente peggio per i pendolari in fase di rientro dopo una giornata di frontalierato in Svizzera, con qualcuno che tornava anche dopo una settimana. Alle 17, infatti, è scattato l’allarme per uno smottamento tra Castasegna e Vicosoprano, in Bregaglia svizzera. Una grossa colata di fango, con qualche masso, scesa dalla sponda sinistra, in un punto non nuovo a fenomeni di questo tipo, ha invaso la carreggiata costringendo le autorità elvetiche a bloccare il traffico. I mezzi sono entrati subito in funzione, nonostante l’acqua continuasse a scendere dal versante, per liberare almeno una corsia. Lavori che si sono protratti a lungo, però. La viabilità è stata ripristinata alle 20.
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