«Maria ha salvato
il santuario dalla frana»

L’arciprete di Chiavenna, don Andrea Caelli: «Io credo, e dico: Galivaggio protetto dal Soprannaturale »

«L’opera umana e la scienza hanno fatto la loro parte e tutti hanno lavorato bene, però, davvero, è avvenuto qualcosa che è inspiegabile». Don Andrea Caelli, arciprete di Chiavenna e Prata Camportaccio, misura bene le parole. Originario di Teglio Valtellina, 56 anni, quaranta dei quali vissuti a Como dove è stato, tra l’altro, rettore del Seminario e docente di Teologia spirituale, martedì pomeriggio ha assistito alla caduta della frana dalla montagna che sovrasta il santuario di Gallivaggio.

«Io rilevo dei dati oggettivi. A detta degli stessi geologi che erano presenti, la frana ha deviato il suo percorso. Nel momento in cui è partita, la frana è scivolata verso valle e il santuario, a parte dei sassi caduti sul tetto e sul piazzale, non ha riportato alcun grave danno. Per questo dico che per me, credente, c’è una presenza soprannaturale che protegge la valle e che ha protetto il santuario. E per me Maria ha accompagnato questo passaggio. Non voglio alimentare forme devozionali né tantomeno forme pseudo-mistiche. Sarebbe sbagliato. La scienza ci aveva detto che dovevamo prepararci al peggio e questo peggio evitato io lo leggo come la presenza provvidenziale di Dio e come la sua mano che attraverso l’intermediazione di Maria ha protetto il santuario».

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