Madesimo, battaglia sul progetto
del Condhotel Cascata

Madesimo

Doveva essere una conferenza tecnica, per valutare l’esclusione della richiesta dalla procedura di Valutazione ambientale strategica, ma come preventivabile si è entrati nel merito del progetto Condhotel Cascata ieri mattina ed è stata una vera battaglia. Il progetto presentato dalla società Arisar Srl prevede la trasformazione di 46 camere albergo, poste nei piani 5°, 6°, 7° e parte del piano 4°, in appartamenti residenziali che rientreranno nella gestione unitaria alberghiera, per un totale di 19 unità che, congiuntamente alle rimanenti 69 camere d’albergo, costituirà una struttura alberghiera unitaria definita, appunto, “condhotel”. Le voci più critiche dai consiglieri di minoranza Claudio Tavasci e Franco Masanti e dall’ex sindaco Paola Barri. «Bisognerebbe organizzare un’assemblea pubblica prima di procedere – ha commentato Tavasci - . Per ora se ne è accennato a margine di un consiglio comunale. Ricordiamo che l’amministrazione attuale rappresenta circa il 20% della popolazione di Madesimo. Oltretutto mi risultano numerosi ricorsi al Tar in maniera di Condhotel in Regione Lombardia.

Sarebbe più opportuno procedere con una variante generale al Piano di Governo del Territorio, normando complessivamente la possibilità fare questo tipo di attività sul territorio».

«Abbiamo un notevole problema di posti letto alberghieri – ha commentato Barri – e questo sta facendo morire il paese. Il Cascata in base alla convenzione del 2005 ha già avuto la possibilità di trasformare il 30% della struttura in residenziale. Adesso si aggiunge il 40% delle camere attuali. Diciamo che si arriva al 60% complessivo. Il risultato è che in futuro qualsiasi operatore potrà chiedere le stesse concessioni e non si potrà dire di no». Un effetto valanga che porterebbe, nel giro sicuramente di decenni, di chiudere sostanzialmente tutti gli alberghi del paese, secondo Barri. La parte residenziale del Cascata è stata sviluppata. Quella alberghiera mai. E la paura è che la cosa si possa ripetere. Potenzialmente all’infinito. «Trovo che sia avvilente per chi opera nel settore alberghiero a Madesimo da anni – ha commentato Masanti - . Il discorso di fondo è che si va a trasformare un albergo che già 20 anni fa aveva avuto la possibilità di trasformare parte della struttura in residenziale. Non veniteci a raccontare che gli appartamenti saranno integrati nel condhotel. Non c’è nessun vincolo. Si tratta di un condominio mascherato».

Tra le tante voci di dissenso anche qualcuno che vede, invece, di buon occhio la novità del Condhotel: «Non possiamo farci sfuggire questa occasione – ha commentato una madesimina tra il pubblico – altrimenti tra vent’anni il Cascata sarà ancora chiuso. E viste le condizioni in cui versa la struttura saremo costretti a rinominarlo “Cascato”». Per quanto riguarda l’iter, ora ci sarà da parte della Comunità montana il pronunciamento sull’esclusione dalla procedura di Vas. Cosa che appare abbastanza scontata. Quindi, sarà variato il Pgt e in caso positivo presentato il progetto e sottoscritta una convenzione. L’obiettivo dichiarato della società è di essere pronti per fine 2026.

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