
Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 02 Novembre 2017
L’imam cacciato, foto all’Acqua Fraggia
Il sindaco: «Serve una riflessione»
Il predicatore allontanato dall’Italia, ha postato una sua immagine alle cascate di Piuro. Il Comune: «Impossibile in estate a Borgonuovo controllare le migliaia di persone presenti».
Idriz Idrizovic, 39 anni, kosovaro, fino a pochi giorni fa residente ad Olgiate Molgora con la famiglia - moglie e 5 figlie - predicatore accusato di proselitismo sulla base di esplicite posizioni integraliste, è stato imbarcato su un aereo ed espulso dall’Italia, con direzione Pristina.
Non lo vedranno più nelle moschee di mezza Lombardia e neanche al parco dell’Acqua Fraggia di Borgonuovo di Piuro, dove si era fatto fotografare per poi utilizzare sui social l’immagine con lo sfondo delle cascate alle proprie spalle.
L’uomo è stato ritenuto un pericolo per la sicurezza nazionale e il decreto che lo ha allontano è stato firmato dal ministro dell’Interno Marco Minniti, dopo il lavoro di indagine svolto dal Ros.
Ex mujaheddin ai tempi della guerra del Kosovo, una ex-provincia della Serbia divenuta autonoma nel 2008, Idrizovic è arrivato in Italia una decina di anni fa con la famiglia.
Ultimamente si era stabilito nella Brianza lecchese, ma per anni è stato uno dei tanti imam itineranti senza una base fissa. I carabinieri ritengono che sia stato in contatto con diversi personaggi dell’integralismo islamico. La foto di Idrizovic a Borgonuovo, diffusa da vari siti internet nazionali, non è passata inosservata. Vari cittadini della Valchiavenna, riportando la notizia sul proprio profilo di Facebook, hanno fatto notare la località nella quale era stata scattata. Anche l’amministrazione comunale è intervenuta.
Non tanto per commentare quest’episodio in sé, quanto per promuovere una riflessione sulla presenza, in Lombardia e anche nella periferia della Regione, di soggetti potenzialmente pericolosi. «Il fatto che questi soggetti frequentino anche la nostra valle, sebbene da turisti, non passa inosservato - rileva il sindaco di Piuro Omar Iacomella -. Non è nostra intenzione suscitare allarmismo, perché sicuramente le autorità preposte al controllo di queste situazioni svolgono un lavoro costante ed efficace».
Ma la frequentazione delle cascate suscita anche altre valutazioni. «Nei weekend della bella stagione arrivano 3-4 mila ospiti al giorno al parco. Sarebbe impossibile pensare di controllare tutto e tutti. Però di fronte a quest’immagine ci sentiamo chiamati a promuovere una riflessione più approfondita e se possibile a condividerla con le autorità competenti».
Sono sempre di più, ad esempio, le località turistiche che stanno mettendo in campo specifiche misure antiterrorismo simili a quelle che vengono adottate nelle principali città europee.
Simone Benazzo, 26 anni, di Cosio Valtellino, laureato in Scienze internazionali con una tesi sul terrorismo di matrice islamica, invita a evitare associazioni improprie alimentate dalla paura. «Bisogna ribadire che finché una persona ha il diritto di muoversi, senza provvedimenti a carico, può andare dove preferisce, anche da turista - spiega -. Dubito che un attentatore possa realizzare un’azione violenta dopo aver postato una foto di sé davanti a quel luogo e che una persona possa partire da Milano e venire in Valtellina con l’obiettivo di organizzare un attentato. Credo che sia necessario evitare di innalzare la tensione, creando separazioni sulla base di caratteristiche individuali o di gruppo».
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