Cronaca / Valchiavenna
Domenica 04 Luglio 2021
L’addio a Natale Contini
Sindacalista e politico
con la passione del vino
Morto nell’Adda Sgomento per la notizia trapelata ieri
È di Natale Contini, 80 anni, il corpo recuperato venerdì pomeriggio nel fiume Adda.
La notizia, che ha reso ancora più profonda la tragedia verificatasi sulle sponde del fiume tra Sondrio e Albosaggia, ieri mattina ha sconvolto le tante persone che lo conoscevano per la sua lunga, e ricca di soddisfazioni, carriera prima come sindacalista e poi come politico.
Ruolo da protagonista che ebbe anche nel mondo del vino per aver indossato le vesti di sommelier, di giornalista nel settore dell’enogastronomia, di vice presidente dell’Ais (Associazione italiana sommelier) Lombardia e, per oltre dieci anni, di vice direttore della rivista “L’Arcante” e di “Ais Lombardia News”.
Le grandi lotte
«La scomparsa di Natale Contini priva la Cgil e il sindacato tutto di uno dei protagonisti delle grandi lotte sindacali della seconda metà degli anni Sessanta, quando l’iniziativa sindacale unitaria seppe portare alla ribalta del Paese la necessità di dare maggior peso e ruolo al lavoro e ai lavoratori conquistando migliori condizioni economiche e maggiori diritti dentro le fabbriche - il ricordo che la Cgil, guidata dal segretario Guglielmo Zamboni, ha affidato ieri a una nota -, contribuendo a rendere maggiormente democratica la società italiana e difendendo poi questa democrazia dai rigurgiti fascisti e dalla dissennata azione del terrorismo rosso. Contini, operaio e poi delegato del cotonificio Fossati di Sondrio, fece, all’inizio degli anni Sessanta, la scelta della Cgil in cui spese gran parte della sua militanza come segretario degli elettrici, responsabile della Camera del lavoro di Chiavenna per poi assumere, nel 1967, la carica di segretario generale della Camera del lavoro di Sondrio, incarico che ricoprì fino al 1975. Furono, quelli, anche in provincia, gli anni in cui si formò un sindacato capace di rendere protagonisti i lavoratori nelle scelte del territorio», aggiunge la Cgil.
A quegli anni risale anche il processo riformatore che modernizzò il Paese «e la conquista dello Statuto dei lavoratori che diede dignità e diritti ai lavoratori italiani e che portò dentro le fabbriche i principi di partecipazione democratica contemplati nella Costituzione. Di questa grande stagione Natale Contini fu certamente un protagonista intelligente e irruente, con grandi capacita politiche e organizzative, mai disgiunte però da una conoscenza profonda, anche tecnica, dei problemi dei lavoratori - prosegue il ricordo -. Il trinomio Contini-Pomini-Colasanto e le iniziative che promossero a nome del sindacato unitario fanno parte, a pieno titolo, non solo della storia del sindacato, ma della storia della nostra provincia».
A questo impegno Contini accompagnò una lunga militanza nelle fila del Partito comunista italiano, di cui fu uno dei dirigenti di maggior spicco e prestigio. Una militanza che lo porterà, nel 1975, a essere eletto consigliere regionale. Maturerà poi, «con la nettezza che contraddistinse ogni sua decisione», ha spiegato ancora il sindacato, una scelta riformista che lo porterà, gradualmente, a entrare nel campo socialista.
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