Cronaca / Valchiavenna
Martedì 23 Aprile 2019
La strada è libera, ma il passo è chiuso
Fioccano le proteste a Montespluga
Nonostante l’assenza di neve gli svizzeri apriranno il valico solo da maggio
Albergatori imbufaliti: «Si poteva “salvare” la Pasqua e il 25 Aprile»
Il Primo Maggio è ormai da anni la data dell’apertura del passo Spluga. Almeno quella decisa in autunno, al momento della chiusura. Una data che solitamente viene rispettata, ma che nulla vieta possa essere anticipata.
Soprattutto quando di fatto ormai la strada è pulita e la Pasqua cade molto alta nel calendario. Andando, inoltre, ad infilare una serie di ponti che durano una decina di giorni. Dal weekend di Pasqua al 1 maggio. Esattamente la situazione di quest’anno.
Oggi arriverà un nuovo bollettino di aggiornamento sulla strada, ma è impossibile arrivare ad una apertura anticipata quantomeno per il 25 aprile.
Nei giorni scorsi sul versante italiano si è arrivati fino al confine di Stato con le frese. La strada è completamente sgombra, anche se incastonata tra due alte pareti di neve. Non molto diversa la situazione sul versante svizzero. Dopo la nevicata di inizio aprile che ha costretto tutti ad attendere l’assestamento della neve prima di procedere, le operazioni sono andate velocissime anche per i rosso-crociati. Di fatti, insomma, si poteva aprire già nei giorni scorsi con uno sforzo minimo. Invece niente. «Per quanto non nuova – commentano dall’albergo ristorante Posta di Montespluga, una delle tre strutture ricettive poste al confine, la situazione è paradossale. Ormai sul versante svizzero gli impianti di risalita sono chiusi da tre settimane. Non c’è nessun motivo per non aprire il passo, tanto più che la strada ormai è di fatto quasi completamente pulita. Quest’anno si sapeva che la Pasqua sarebbe stata molto tardi e a ridosso di altre festività. Andava fatto uno sforzo per aprire prima. Ogni anno si parla di apertura del passo continuativa e, invece, la situazione ogni stagione è peggiore».
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